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Consulta Aica al nuovo Prefetto: Nessun atto richiesto è stato inoltrato dai vertici Aica 

Consulta di AICA, Presidente Alvise Gangarossa, scrive: 

A Sua Eccellenza il Prefetto di Agrigento e p.c. Al Direttore generale di AICA dott. Guarneri 

Al C.D.A. di AICA

al Presidente dell’assemblea dei Soci di AICA dott. Provvidenza 

al Presidente di ATI dott. Gueli 

Alle associazioni presenti all’incontro in Prefettura del 27 aprile 2023

Oggetto: Lettera aperta al nuovo Prefetto e sollecito ai vertici di AICA nell’ottemperare agli impegni presi in sede prefettizia il 27 aprile 2023

La scrivente Consulta delle Associazioni di AICA, costituita ai sensi dell’art. 48 comma 5 dello Statuto e composta dalle associazioni che hanno contribuito al ritorno all’acqua pubblica nel nostro ambito, nel dare il benvenuto al nuovo Prefetto, desidera porre fin da subito, a codesta Istituzione, gli argomenti più utili e costruttivi ad affrontare le sfide che AICA e il Servizio idrico di seguito SI prospettano.

E’ necessario richiamare brevemente alla memoria quanto la Prefettura di Agrigento, per mano dei suoi rappresentanti pro tempore, sia stata determinante nell’imprimere al SII la forma attuale. Proprio l’intervento del Prefetto dott. Caputo, con l’interdittiva antimafia comminata alla Girgenti Acque S.p.a. nel 2018, ha avviato il percorso tortuoso che ha portato alla ri-pubblicizzazione del servizio con il nuovo gestore pubblico, oggi AICA. In seguito il Prefetto dott.sa Cocciufa ha supervisionato i passaggi più delicati che hanno visto il fallimento dell’ex gestore privato e la nascita del nuovo gestore pubblico nell’agosto del 2021, che oggi, con nostro grande rammarico fatica consolidarsi. Per avvicinare le istanze dei cittadini alle istituzioni e favorire maggiore dialogo tra le parti, la dott.sa Cocciufa ha promosso l’incontro, sollecitato dalla Consulta, del 27 aprile 2023 in sede prefettizia, alla presenza dei vertici di AICA, della Consulta e delle associazioni del territorio interessate alla questione dell’acqua.

Utile ricordare che in quella sede, alla presenza delle Istituzioni, sono stati presi degli impegni da parte dei convenuti, che riportiamo sinteticamente a seguire: 1) Aica deve garantire maggiore trasparenza fornendo la documentazione richiesta dalla Consulta o da chi ne sia interessato, senza resistenza alcuna. 2) I vertici di AICA e la Consulta avrebbero promosso incontri a cadenza mensile per realizzare la fattiva collaborazione che ad oggi non c’è stata.

Per dar seguito a quanto stabilito in Prefettura la Consulta ha prontamente inviato una richiesta di documentazione il 5-5-2023 (a sua volta sollecito di una precedente richiesta del 22-3-2023, mai

evasa da AICA) propedeutica all’avvio delle interlocuzioni raccomandate da S.E. il Prefetto e promesse dai vertici di AICA, che elenchiamo di seguito:

 Bilancio consuntivo 2022 e previsionale 2022-2024 (art.20, punti 3 e 5 dello statuto).

 Relazioni semestrali sul livello dei servizi erogati e sulla gestione complessiva dell’Azienda

(visto art.48 dello Statuto).

Riscontro della diffida del 28-1-2023 e report sulla realizzabilità effettiva del REACT-EU

entro il 31-12-2023.

report sulle manutenzioni ordinarie e straordinarie, il luogo, il titolo, l’ordine di priorità e il costo

Con grande disappunto la Consulta è costretta a sottolineare come a distanza di un mese da quell’incontro e a distanza di tre settimane dal reitero della richiesta degli atti, NESSUNA RISPOSTA DA PARTE DEI VERTICI DI AICA E’ PERVENUTA ALLA SCRIVENTE. I documenti richiesti, di fondamentale importanza per la comprensione della condizione aziendale, dovrebbero essere pubblici e già pubblicati, a norma di statuto, sul sito aziendale. In quella sede la scrivente ha inoltre ribadito come le macroscopiche inadempienze legate al MANCATO RISPETTO DELLA NORMATIVA SULLA TRASPARENZA non favoriscano di certo le relazioni tra azienda e utenti e costituiscono UNA GRAVE INIBIZIONE DELLE FUNZIONI STATUTARIE DELLA CONSULTA, nonché della capacità di giudizio dei Consigli Comunali soci, chiamati poi ad approvare bilanci con perdite milionarie. Tutto ciò impone una decisa presa di posizione da parte delle istituzioni coinvolte, per un maggiore e più efficace controllo pubblico. Dopo la pubblicazione del bilancio consuntivo dei primi cinque mesi di attività e la relativa relazione semestrale (alcuni dei pochi documenti gestionali pubblicati in 22 mesi di attività) la Consulta ha prodotto e inviato, anche a codesta Prefettura, una dettagliata relazione contenente criticità e proposte per avviare un percorso di risanamento economico, che se affrontato in tempo sarebbe stato concretamente percorribile. Purtroppo la perdita di bilancio di 1,3 milioni di Euro riscontrata in cinque mesi di attività si è oggi ingrossata, secondo le notizie fornite dall’ex commissario Scalia, a più di 4 milioni di Euro, ma quel che è peggio è che non si scorge un’adeguata programmazione aziendale che possa affrontare e risolvere queste perdite, o quanto meno non viene resa pubblica.

Quali le iniziative per mitigare l’aumento del costo dell’energia elettrica, responsabile, sostengono i vertici di AICA, delle perdite di bilancio? Quali le iniziative volte alla riduzione delle spese per approvigionamento idrico? Quali le iniziative per il contrasto ai furti d’acqua e agli abusivi (ai quali AICA a rinnovato il contratto dopo che la gestione commissariale aveva denunciato gli irregolari)? Quali le iniziative volte a convertire tutte le utenze a forfait in utenze a consumo, per le quali la Consulta ha avanzato proposte mai riscontrate ne discusse? Quali in sostanza le iniziative per riequilibrare il conto economico oggi in forte perdita? Qual è il grado di sofferenza finanziaria dell’azienda con particolare riferimento ai debiti contratti con il gestore primario Sicilacque e come tali debiti si intendono onorare? Quale la copertura finanziaria dell’amplimento della pianta organica decisa dalla ex commissaria Scalia? Quale la copertura finanziaria degli interventi di manutenzione straordinaria di cui alcuni sindaci si vantano in pubbliche dichiarazioni?

Le risposte a queste domande sono purtroppo assenti o insoddisfacenti in quanto gli interventi derivanti da finanziamenti pubblici, indicati da AICA come la soluzione alla crisi attuale, presentano tempi di realizzazione troppo lunghi ed incerti, è quindi vitale che non si attenda la loro conclusione per affrontare adeguatamente il problema delle perdite di bilancio, che aumentano di giorno in giorno. Lo stesso dicasi riguardo al progetto REACT: poco chiari i tempi di effettiva realizzazione e le concrete possibilità di successo vista la dead-line prevista per dicembre 2023. Se non si affrontano oggi, con adeguata volonta tecnica e politica, i fattori che determinano questi squilibri nei conti, non è accettabile chiedere ai cittadini con gli aumenti tariffari, o ai Consigli

 Comunali, di compensare le perdite di una gestione inadeguata alle sfide che il risanamento del SII richiede.

Le responsabilità di questi risultati deludenti (soprattutto da parte di chi si è battuto per la gestione pubblica dell’acqua) li abbiamo, come Consulta e come singole associazioni, evidenziate più volte documentando la mancata o inadeguata volontà politica dei sindaci sia in ATI che in AICA, più incline ad assicurare equilibri politici, dentro e fuori dalle assemblee, piuttosto che a rispettare il dettato normativo e la salvaguardia del bene comune. A riprova di ciò basti pensare all’estremo ritardo accumulato da ATI nel favorire la cessione delle reti dei comuni non salvaguardati ad AICA, l’estremo ritardo nel liquidare i consorzi Tresorgenti e Voltano ancora esistenti, l’estremo ritardo di ATI nel controllo dei requisiti di salvaguardia degli 8 comuni detentori delle fonti, i quali, in assenza di requisiti dovrebbero cedere la gestione ad AICA.

Nel frattempo la scrivente ha l’obbligo di riportare la profonda insoddisfazione dell’utenza riguardo al servizio ricevuto, al permanere di aree di disparità di trattamento non più sopportabili a fronte di un aumento tariffario possibilmente ben maggiore di quanto dichiarato dall’ATI ad inizio 2023, che rende la nostra tariffa una delle più care d’Italia rispetto ad un servizio largamente inadeguato.

In conclusione, la scrivente reitera la necessità di un incontro con i vertici di AICA supportato dal rilascio della documentazione richiesta e auspica di poter incontrare Sua Eccellenza il Prefetto così da approfondire le numerose e articolate argomentazioni affrontate in questo, come nei precedenti scritti, e contribuire ad avviare con urgenza il gestore pubblico verso un reale allineamento con le esigenze normative, economiche, ambientali e dell’utenza.

In attesa di gradito riscontro, porgiamo cordiali saluti.

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