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Matteo Messina Denaro. Editoriale A parer mio…. di Nino Randisi 

Fa veramente indignare e voltare lo stomaco il contenuto di uno dei tanti pizzini sequestrati recentemente a quel “galantuomo” di Matteo Messina Denaro, laddove scrive testualmente :“Essere incriminati di mafiosità, arrivati a questo punto lo ritengo un onore. Siamo stati perseguitati come fossimo canaglie. Trattati come se non fossimo della razza umana. Siamo diventati un’etnia da cancellare. Eppure, siamo figli di questa terra di Sicilia, stanchi di essere sopraffatti da uno Stato prima piemontese e poi romano che non riconosciamo. Siamo siciliani e tali volevamo restare”. Riprendiamo questo pensiero profondo per sottolineare come il padrino di Cosa Nostra si sia decisamente bevuto il cervello, ribaltando di fatto la realtà, piegandola alle sue allucinazioni Non potendo ammettere di essere un criminale per la società, autore di stragi efferati, ribalta e distorce totalmente gli accadimenti: i suoi “nobili” atti dovrebbero costituire pertanto, a suo parere, principi chiari di riferimento per la nostra comunità. Un sano modello cui ispirare le azioni dei cittadini. Di conseguenza questa sorta di comportamento, per i siciliani tutti- secondo Messina Denaro- dovrebbe costituire la quotidianità. Con questo pensiero profondo questo homo probus ha voluto lasciare ai posteri tale sorta di vademecum comportamentale. Da un punto di vista psichiatrico il caso potrebbe essere definito grave. Un modo alla rovescia, in cui il male da egli rappresentato con le sue ignobili azioni, diventa la base del vivere civile. Evidentemente respingiamo al mittente tali farneticazioni, frutto di una mente malata e perversa.

Nino Randisi, giornalista professionista

ninorandisi@gmail.com

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