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La poetessa dell’# Irene Catarella si conferma una delle migliori giovani scrittrici italiane

La poetessa Irene Catarella è una delle migliori giovani scrittrici italiane che per ora si affacciano sul panorama letterario nazionale e internazionale. Una delle sue ultime opere è la silloge #Cantoanima, edito da Giorgio Mondadori in italiano con testo inglese a fronte, indicato da Gramellini come scritto in un linguaggio innovativo interessante perché, come si vede dallo stesso titolo, la Catarella ha coniato un nuovo modo di fare poesia per rilanciarla tra i giovani come linguaggio di eccellenza del web ancora attuale nella contemporaneità grazie all’uso dell’#, segno grafico che non si legge, e alla creazione di neologismi, come si evince già dal titolo, composti da due parole perché, per la poetessa di origine siciliana, il tutto è diverso dalla somma delle parti. Colpita a 18 anni dalla Sindrome di Ménière, la Catarella ha trasformato la malattia in un inno alla vita attraverso i versi, diventando quello che per lei deve essere il poeta oggi, cioè poeta-eroe, risvegliatore di coscienze che devono attivarsi concretamente per sconfiggere i “mostri” dell’aridità, promuovendo l’amore, facendo “memoria”, dando voce e speranza a chi soffre ed è vittima di ingiustizie, e così via. “La poesia per me è #cantosperanza, come affermo con un neologismo che è anche il titolo di una poesia omonima, in quanto oggi più che mai deve essere un antidoto a quei veleni che vogliono snaturare l’essere umano”, ha affermato la poetessa dell’#, come è stata definita in un articolo del “Il Messaggero”. Non solo non si è fatta abbattere dalla malattia, ma è riuscita a rimettersi in piedi e a muoversi, è diventata giornalista, filologa italiana, professoressa, counselor junghiana e blogger, sempre per potere meglio comunicare un messaggio di speranza, di empowerment e di bene. #Cantoanima è già alla prima ristampa e si è imposto nel panorama letterario grazie a numerosi premi ricevuti e alle prestigiose presentazioni in Italia e all’estero. Curato da Salvo Nugnes, il libro vanta le prefazioni di oltre venti personalità della cultura e del panorama artistico italiano.

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