CronacaNews

Misilmeri, azzerato il nuovo mandamento dei boss “ecologisti”

L’operazione “Fenice” coordinata dal Procuratore aggiunto Paolo Guido e dai PM Brucoli e Spedale della DDA di Palermo, conclusasi il 24 ottobre 2022 con l’arresto di sei destinatari di misure cautelari da parte dei militari dell’Arma dei Carabinieri, ha letteralmente azzerato il  nuovo mandamento mafioso di Misilmeri-Belmonte Mezzagno.

I militari della Compagnia di Misilmeri guidati dal Maggiore Marco Montemagno e del Comando Provinciale di Palermo guidati dal Generale Giuseppe De Liso, hanno magistralmente eseguito l’ordinanza della Dott.ssa Antonella Consiglio GIP del Tribunale di Palermo e tradotto in carcere Cosimo Michele Sciarabba, Alessandro Ravesi, Salvatore Baiamonte, Benedetto Badalamenti, Giusto Giordano e Giovanni Ippolito. 

Per gli arrestati l’accusa da parte della DDA è di aver ricostituito uno dei mandamenti mafiosi più truci e violenti della provincia di Palermo (sei blitz della DDA, tre omicidi e due tentati omicidi negli ultimi tredici anni), ponendo in essere estorsioni e tentate estorsioni ai danni di imprenditori e aziende locali.

A capo del mandamento mafioso secondo gli investigatori si sarebbe riaffermato in seguito alla scarcerazione Cosimo Michele Sciarabba, già noto alla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo e arrestato nel 2012 dalla Polizia di Stato. Una volta uscito dal carcere nel 2019, avrebbe ripreso le redini del sistema criminle ereditato dal padre  Don Salvatore detto “Totino”, arruolando come suo braccio destro Alessandro Ravesi nuovo capofamiglia di Misilmeri. 

Per gli inquirenti la pericolosità di Sciarabba sarebbe ulteriormente comprovata dal suo avvistamento nelle campagne di Sambuca di Sicilia in compagnia di Leo Sutera detto “il professore”, boss condannato per 416bis a 14 anni di carcere, e referente provinciale secondo gli investigatori della mafia agrigentina, nonché  portavoce e destinatario di alcuni pizzini ricevuti da Matteo Messina Denaro.

Alessandro Ravesi uscito dal carcere nel 2021, sempre secondo l’ordinanza del GIP , forte della fiducia accordatagli dal boss Sciarabba avrebbe avviato il reclutamento di nuova manovalanza criminale, affidandosi a Salvatore Baiamonte come suo sottordine sul territorio di Misilmeri ove quest’ultimo avrebbe assunto il ruolo di vicario nonché ambasciatore degli ordini impartiti dal boss.

A conferma di tale ipotesi la procura avrebbe documentato  tra l’agosto del 2021 e il maggio del 2022 circa quaranta incontri avvenuti a Palermo tra i due pregiudicati.

Senza l’utilizzo di tracciabilissimi dispositivi mobili, i loro incontri procedevano percorrendo svariati chilometri sotto gli occhi degli abitanti del quartiere Oreto al fine di scongiurare la possibilità di eventuali intercettazioni ambientali. In tali occasioni gli inquirenti sostengono che Baiamonte ricevesse ambasciate e ordini destinati alla famiglia di Misilmeri.

Proprio in uno di questi incontri avvenuti nel dicembre 2021, secondo la procura Baiamonte avrebbe ricevuto da Ravesi l’incarico di riscuotere un “regalino”,  infatti  il giorno seguente si sarebbe recato da uno dei soci di un’azienda di forniture alimentare per chiedere “…un regalino per (Ravesi) in occasione delle festività Natalizie”. Dopo aver riportato la richiesta estorsiva da parte del Ravesi, Baiamonte viene colto da un’improvvisa preoccupazione e chiede agitato alla sua vittima se sia ancora consocio di XXXXX,  in seguito alla risposta affermativa da parte della vittima, il Baiamonte viene colto da un evidente nervosismo, fortemente preoccupato dalla vicinanza di XXXXX alle Forze dell’Ordine e cosciente del fatto che i due soci avrebbero immediatamente denunciato l’accaduto. 

Baiamonte fungerà da vicario ed esecutore materiale delle attività illecite ordinate da Ravesi dal 2021 al 2022 momento in cui sarà tratto in arresto dai militari della Compagnia dei Carabinieri Misilmeri.

Un  aspetto singolare emerso dalle indagini è rappresentato dall’adozione di biciclette elettriche come mezzo di locomozione da parte dei boss.

Si potrebbe pensare ad una crisi di coscienza ecologista da parte dei mafiosi divenuti assidui utilizzatori di biciclette elettriche, ma la scelta di questo nuovo mezzo di trasporto nasconde ben altri scopi. Le biciclette elettriche non sono tracciabili, mal si prestano all’installazione di cimici e soprattutto permettono agli indagati diversamente da autovetture o motocicli di disperdersi agevolmente nel traffico cittadino “tagliando” stop o percorrendo in contromano eventuali divieti di accesso. 

Cosimo Michele Sciarabba è stato per molto tempo conosciuto nell’ambiente criminale come “mister x” o “l’impedinabile”,  poiché grazie alle sue maniacali precauzioni è riuscito per molto tempo a sfuggire addirittura alle attenzioni dei Carabinieri del ROS; ecco perchè il primo incontro documentato tra Sciarabba e Ravesi il 18 gennaio 2022 da parte dei militari dell’Arma, rappresenta un evento di estrema importanza per il proseguo delle indagini e probabilmente segna la fine definitiva della carriera criminale del giovane boss di cosa nostra.

Il rituale messo in atto da Sciarabba e documentato dagli investigatori appare minuzioso e ben congeniato, Sciarabba in tale data si reca in sella alla sua bicicletta elettrica al bar e centro scommesse di Via Jemma, e una volta attirata l’attenzione di Alessandro Ravesi anch’egli in sella alla sua bicicletta elettrica, sì dirigono insieme verso il Policlinico Giaccone di Palermo. Giunti all’entrata dell’unità ospedaliera in Corso Tukory, i due posteggiano le biciclette e cercano di mimetizzarsi tra il personale sanitario che transita in camice bianco lungo i padiglioni dell’ospedale. Proprio qui i Carabinieri impegnati nelle indagini riusciranno finalmente nell’impresa di intercettare “myster x” Michele sciarabba e a documentare l’incontro con Alessandro ravesi.

Salvatore Battaglia

Articoli Simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto