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Francesco Agati: Porto Rifugio di Gela, la mia soluzione. 

Francesco Agati: Porto rifugio del Libero Consorzio di Caltanissetta non navigabile e pericoloso, attraverso i miei studi e la mia esperienza nel frequentare le più alte sfere del settore della navigazione ligure, propongo la soluzione definitiva e economica che darà un porto ai pescatori del Libero Consorzio di Caltanissetta. 

Con una ordinanza del 2019 la Capitaneria di Porto impedisce l’accesso all’area portuale a imbarcazioni con un pescato superiore a 90 centimetri, il porto non era navigabile in data antecedente ed è pericolosissimo in data successiva. 

In altri termini Gela e il Libero Consorzio di Caltanissetta non hanno uno sbocco a mare. Forse è l’unico caso al mondo che una città di mare non abbia un porto, anche la piccola Palma di Montechiaro sta lavorando per tale infrastruttura il progetto è stato spedito in Portogallo per lo studio delle correnti marine e moto ondoso.

La politica prende tempo, lavora su due progetti – diversi tra loro – dice. Posso affermare che mai quel porto avrà le condizioni per tali investimenti. Occorrono spazi a terra e viabilità. Per tale motivo la politica continua a prendere in giro gli operatori marittimi e tutti i nisseni.

Per rendere utilizzabile il porto di Gela, solo per pescatori, come più volte discusso su giornali e tv; da mio progetto, bisogna occorciare il lato di levante di 200 metri, è l’unico modo per non fare insabbiare la piccola infrastruttura marittima per i pescatori del Libero Consorzio di Caltanissetta, con un costo umile abbiamo risolto un grande problema ai lavoratori del mare.

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