MIichelangelo, questo il nome dello sconosciuto di origini slave, vagava schivo per il corso principale quando un improvviso acquazzone torrenziale si è abbattuto su Villafrati. Le strade si sono immediatamente svuotate a causa del maltempo, e ciò ha permesso agli abitanti di notare come l’uomo invece continuasse a sostare sotto la pioggia. Scattato immediatamente un campanello d’allarme tra gli abitanti, adulti e bambini si sono mobilitati in massa, ognuno cercando di fare la propria parte, offrendo bevande calde e abiti asciutti e puliti.
Nonostante le difficoltà di comunicazione dovute all’italiano stentato di Michelangelo, si è attivata una vera e propria gara di solidarietà nei suoi confronti e a cui i villafratesi hanno risposto con lo spirito d’accoglienza che da sempre li contraddistingue, fornendo immediatamente un alloggio caldo, coperte, cibo e un affetto sincero che probabilmente Michelangelo non riceveva da tanto tempo a giudicare dallo stupore che lo stesso mostrava nel sentirsi così ben voluto.
Il Sindaco Franco Agnello unitamente all’amministrazione comunale, il parroco del paese Pino Spataro e il comandante dei Carabinieri Rocco Martella si sono subito attivati per sincerarsi delle condizioni di salute dell’uomo e avviare i dovuti accertamenti del caso.
I militari in breve tempo sono riusciti ad intercettarne la provenienza, Michelangelo è un uomo buono che risiede a Mondello, in un centro che si occupa degli “ultimi” e gestito da volontari.
In pochi giorni tra Michelangelo e il suo nuovo paese adottivo è nato un affetto sincero, e oggi tra la commozione generale hanno salutato Michelangelo, lasciandosi con la promessa che questo nuovo amico da oggi non sarà mai più solo.
Durante le ondate pandemiche, i cittadini di Villafrati avevano già dato prova in più occasioni di essere una comunità coesa e solidale. Un paese in cui prendersi cura del prossimo non è semplicemente un dovere civico, ma una vera e proprio cultura basata sull’altruismo e l’accoglienza dove l’empatia verso il prossimo sopravvive e cozza fortemente con il momento di greve individualismo che sta attraversando la nostra società.
Villafrati in un periodo storico in cui si discute di porti chiusi e barriere da issare, ci offre una lezione preziosa: un mondo dove gli ultimi non restano tali è ancora possibile, un mondo dove c’è ancora posto per uno sconosciuto in difficoltà sotto una pioggia torrenziale di settembre.
Salvatore Battaglia