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Caltanissetta. Morte Mirko Mattina, indagati 9 sanitari, nuovi sviluppi processuali. La famiglia e la città chiedono verità e giustizia  

Di Danila Bonsangue. 

Nuovi sviluppi sul processo che vede indagati nove sanitari del Pronto Soccorso dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta e del Pronto Soccorso Covid, sempre nello stesso Nosocomio, per la morte a soli 26 anni di Mirko Mattina, avvenuta il 27 dicembre 2021.  I familiari vogliono che si faccia chiarezza sulle circostanze della morte di Mirko, vogliono la verità, vogliono sapere. Per questo hanno presentato un esposto. A sporgere la denuncia ai carabinieri è stato il padre del ragazzo, Vincenzo Mattina, poliziotto penitenziario. Il 12 gennaio 2022 la Procura di Caltanissetta ha disposto l’autopsia, presente il consulente della famiglia Mattina che ritiene ci siano state delle negligenze e che Mirko non è morto per pancreatite ma per un’altra patologia non adeguatamente trattata dopo 26 ore in Pronto Soccorso. 

Adesso il Pm Lo Giudice ha richiesto al GIP Gigi Omar Modica l’incidente probatorio pre-dibattimento. L’udienza si terrà il prossimo 3 ottobre con la nomina per una super perizia e il contraddittorio tra le parti, la famiglia Mattina, i 9 sanitari indagati e il Pm. 

Contattato il padre, Vincenzo Mattina che afferma: “La  mia battaglia alla ricerca della verità continua, è impossibile che un paziente si tenga 26 ore in Pronto Soccorso e che non venga trasferito nel reparto di rianimazione o in un centro specializzato. Essendo Mirko risultato positivo al Covid la visita chirurgica è stata eseguita telefonicamente”. Subito dopo la morte di Mirko, Vincenzo Mattina aveva raccontato: “ Il 26 dicembre Mirko ha dei semplici dolori addominali. Lo accompagno al Pronto Soccorso dell’ospedale Sant’Elia, dove entra in codice verde.  Gli viene effettuato il primo tampone che risulta negativo. Poi la Tac che diagnostica una pancreatite. A quel punto mi dicono che devo andare via, Mirko deve fare altri accertamenti. Mi manda un messaggio “Papà mi hanno fatto un secondo tampone e sono positivo mi stanno trasferendo al reparto Covid”. Ho contattato il medico che mi ha riferito che da una seconda Tac, effettuata con mezzo di contrasto, risultava una pancreatite priva di complicazioni. 
Da quel momento ho perso i contatti con mio figlio. Solo un altro messaggio in cui mi scrive “Papà è una vergogna c’è un solo infermiere, chiedo aiuto dalle 12.” Sono le 14.02 quando mi arriva questo sms, mio figlio ha chiesto aiuto per due ore. Poi non so più nulla. Fino al tragico epilogo. La sua morte. Preciso che al Pronto soccorso c’era un solo medico e due infermieri. Secondo quanto mi è stato riferito, risultava una grossa quantità di trigliceridi nel sangue che avevano ostruito le arterie che lo hanno portato ad un arresto cardiocircolatorio. Chiedo di sapere se sono stati rispettati i protocolli e perché quando mio figlio chiedeva aiuto nessuno lo ha aiutato come indicato nel messaggio che ho allegato alla denuncia. Oltre a ciò, chiedo anche come mai accortisi di questa problematica del grasso nel sangue non è stata effettuata tempestivamente una dialisi per eliminare il problema. Voglio sapere se c’è stata imperizia medica o negligenza da parte del personale medico che si è occupato delle cure di mio figlio.“

A Caltanissetta non si è ancora spento il dolore  per la scomparsa di Mirko Mattina, 26 anni, gestore di una avviata pizzeria “L’arte della Pizza” in via Bissolati. Un ragazzo solare, con tanti amici che aveva realizzato il suo sogno di aprire una pizzeria tutta sua e che in pochi mesi aveva avviato alla grande. Tra i ricordi quelli di alcuni ragazzi impegnati nel sociale e per i quali Mirko, da casa, aveva preparato tante pizze da donare per le feste di Natale. Oltre alla famiglia un’intera città chiede giustizia per Mirko. 

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