
Il tribunale del Riesame, presieduto dal giudice Antonella Pappalardo, ha disposto l’immediata scarcerazione di Calogerino Sacheli, 49 anni, di Canicattì, arrestato alcune settimane fa nel blitz antidroga condotto dalla Squadra Mobile su un vasto traffico di droga che si sarebbe intrecciato in tutta la Sicilia occidentale. “Non ci sono esigenze cautelari attuali” questa la motivazione della scarcerazione.
All’indagato, difeso dall’avvocato Giuseppe Barba, non è stata applicata alcuna misura cautelare ed è tornato in libertà dopo circa tre settimane di carcere.
All’uomo veniva contestata la partecipazione ad un presunto giro criminale, che si occupava di gestire il traffico di sostanze stupefacenti tra Palermo e la provincia di Agrigento. Per gli inquirenti il canicattinese aveva il ruolo di principale fornitore della droga con i diversi acquirenti dell’agrigentino. Le indagini sono di fatto la naturale prosecuzione di un’attività investigativa svolta nel 2020 che cristallizzava un fiorente traffico di droga tra le province di Palermo e Agrigento. L’arresto di un corriere nel luglio 2020, inoltre, ha permesso agli investigatori non soltanto di sequestrare 3 chili di hashish ma di estrapolare e sviluppare il contenuto del cellulare in uso all’uomo. Da questo episodio si sarebbe, dunque, aperto un mondo: un filo rosso che collegava una fitta rete di spacciatori, numeri, messaggi, contatti. Si arriva così alla figura di Giuseppe Bronte, noto trafficante palermitano, ritenuto il capo dell’intera organizzazione e certamente il personaggio con maggiore caratura criminale anche alla luce del suo coinvolgimento in diverse operazioni (“Lampedusa”, “Tiro Mancino”). E sarebbe stato proprio Bronte il fornitore di Sacheli. Numerosi i contatti tra loro così come ingenti sarebbero le partite di droga acquistate. Tra il febbraio e l’aprile 2021, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, almeno sette tra promesse e quelle poi effettivamente concretizzate. Si parla di oltre 25 chili di hashish e 3 chili di cocaina.