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Video. Inferto colpo a “Cosa Nostra” di Niscemi: 29 arresti, anche un poliziotto e un carabiniere. Nomi e dettagli 

Operazione ‘’Mondo Opposto’’. Alle prime ore di stamattina, 21 dicembre 2023, in provincia di Caltanissetta ed in altre località del territorio nazionale, i Carabinieri del Comando Provinciale di Caltanissetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Caltanissetta, sulla base della richiesta della locale Procura della Repubblica – D.D.A., a carico di 29 soggetti (25 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 1 sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio svolto), gravemente indiziati, a vario titolo, dei delitti di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, favoreggiamento personale, violenza privata, minaccia e  minaccia a pubblico ufficiale, illecita concorrenza con minaccia e violenza, incendio, porto e detenzione di armi e munizionamento, ricettazione e violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale.

L’odierna indagine, avviata dai Carabinieri nel dicembre 2020 e coordinata dalla locale Procura della Repubblica – D.D.A., ha consentito di acquisire un grave quadro indiziario condiviso dal G.I.P. nella suindicata ordinanza restrittiva. Secondo tale provvedimento sussistono gravi indizi per affermare l’esistenza e la piena operatività dell’organizzazione criminale denominata “Cosa Nostra” nel territorio di Niscemi, immortalando un contesto territoriale caratterizzato da uno spietato ricorso alla violenza e all’imposizione del pizzo a commercianti ed imprenditori.

L’attività d’indagine avrebbe consentito di tracciare l’evoluzione strutturale ed operativa della famiglia di Niscemi, identificarne i consociati ed i ruoli da costoro ricoperti. Inoltre dalle indagini sarebbe emersa la disponibilità del gruppo criminale di armi, nonché la commissione di reati da parte di soggetti sottoposti a misure di prevenzione personale.

Sempre secondo l’ordinanza cautelare sussistono gravi indizi, che dovranno essere successivamente confermati dagli ulteriori passaggi processuali, in ordine a:

– l’operatività e lo stretto controllo sul territorio che avrebbe esercitato l’organizzazione, dalla quale emergerebbe la figura di Alberto MUSTO, ritenuto il capo del Mandamento di Gela, sul cui conto sono stati raccolti gravi indizi circa la sua appartenenza al citato sodalizio;

– la presunta esistenza di vincoli di solidarietà tra gli appartenenti alle famiglie, a favore dei quali gli indagati risulterebbero essersi attivati per il sostentamento dei sodali detenuti;

– il tentativo di estorsione in danno di un’attività commerciale del posto con il posizionamento di una bottiglia contenente liquido infiammabile con l’intento di impedire l’apertura dell’attività;

– due estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori agricoli, (uno dei quali sarebbe stato costretto a cedere i propri terreni attraverso una finta compravendita e l’altro sarebbe stato vessato per consentire il pascolo di animali nel proprio terreno);

– numerose minacce in danno di imprenditori, che in passato avevano denunciato alcuni componenti del sodalizio (nel corso delle indagini è stato scongiurato – nel mese di gennaio 2023 – l’intento omicidiario in danno di uno di loro, che in passato aveva denunciato il tentativo di estorsione, );

– una rapina esclusivamente progettata, ai danni di soggetti residenti in Lombardia, presumibilmente collegati alla criminalità e dotati di armi, che avrebbe fruttato circa un milione di Euro (come nel caso del progetto omicidiario, i propositi sono stati abbandonati a seguito della pressione esercitata dalle Forze dell’Ordine, attraverso controlli e perquisizioni);

– minacce dirette ad appartenenti delle forze di polizia compiute (mediante il collocamento di una testa di maiale dinanzi al portone d’ingresso dell’abitazione o programmate (mediante l’esecuzione di un danneggiamento con liquido infiammabile dell’autovettura e, a gennaio 2023, mediante l’esplosione di colpi d’arma da fuoco all’indirizzo dell’abitazione).

Tra i soggetti colpiti dalla misura cautelare figurano un poliziotto in pensione (agli arresti domiciliari per concorso esterno in associazione mafiosa) e un carabiniere in servizio (sospeso dall’esercizio del pubblico ufficio per la durata di un anno per il reato di favoreggiamento aggravato).

L’operazione odierna è sintomatica di un ritorno della criminalità organizzata a una mentalità di almeno 30 anni fa (chi denuncia deve essere punito). Rispetto ad anni addietro sicuramente la grossa differenza è data dal fatto che le Istituzioni sono presenti, che lo Stato c’è, e l’odierna operazione, effettuata in tempi stretti e chirurgici, ne è la prova concreta.

Nomi arrestati, In carcere sono finiti: Alberto Musto, 37 anni, Sergio Musto, 35 anni, Andrea Abaco, 27 anni, Francesco Amato, 53 anni, Giuseppe Auteri, 42 anni, Emanuele Burgio, 51 anni, Luigi Cannizzaro, 59 anni, Vincenzo Cannizzaro, 35 anni, Francesco Cantaro, 47 anni, Francesco Cona, 26 anni, Davide Cusa, 30 anni, Renè Salvatore Di Stefano, 33 anni, Alessandro Fausciana, 45 anni, Gaetano Fausciana, 54 anni, Salvatore Fausciana, 24 anni, Gianni Ferranti, 64 anni, Giovanni Ferranti, 40 anni, Salvatore Giugno, 55 anni, Giuseppe Manduca, 57 anni, Francesco Piazza, 59 anni, Antonio Pittalà, 32 anni, Salvatore Signorino Pittalà, 61 anni, Carmelo Raniolo, 49 anni, Paolo Rizzo, 69 anni, Francesco Alessio Torre, 46 anni, Carlo Zanti, 69 anni. Ai domiciliari il poliziotto in pensione, Salvatore Giugno, 55 anni, e due donne di cui non sono stati resi noti i nomi.

INDAGATI

in ordine ai seguenti reati:

ABACO Andrea, AMATO Francesco, CANTARO Francesco, CONA Francesco, FERRANTI Giovanni, MANDUCA Giuseppe, MUSTO Alberto, MUSTO Sergio, TORRE Francesco Alessio Carmelo Maria e ZANTI Carlo

1) Per il delitto p. e p. dall’art. 416 bis commi 1°, 2°, 3°, 4° e 5° c.p., art. 71 D.L.vo 159/2011, per avere fatto parte, unitamente ad altri, dell’organizzazione mafiosa convenzionalmente denominata “cosa nostra”, mandamento di Gela, e specificatamente della famiglia di Niscemi, riconducibile a MUSTO Alberto, reggente della stessa, associazione strutturata in organismi territoriali operanti unitariamente o in stretta collaborazione in varie zone del territorio regionale, da qualificare di tipo mafioso perché i suoi affiliati si avvalgono della forza intimidatrice del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà da esso derivante per commettere delitti di ogni genere – tra cui, in particolare estorsioni, atti intimidatori verso plurimi soggetti ivi compresi esponenti delle forze di polizia, traffico di stupefacenti, atti di illecita concorrenza con violenza e minaccia, traffico illecito di rifiuti – nonché per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, nonché per realizzare ingiusti vantaggi di vario genere.

In particolare:

MUSTO Alberto e MUSTO Sergio il primo quale reggente della famiglia di Niscemi e capo del mandamento di Gela, il secondo quale sodale con funzioni apicali, promuovevano, dirigevano e organizzavano l’associazione, individuando gli obiettivi e le strategie operative da attuarsi per il raggiungimento dei fini del sodalizio, in particolare, impartendo direttive nei confronti di tutti gli altri associati, dirigendo e gestendo il settore del traffico delle sostanze stupefacenti, anche curando i rapporti con altri sodalizi criminali, delle estorsioni, degli atti di illecita concorrenza con violenza e minaccia, del traffico illecito di rifiuti, programmando atti intimidatori verso esponenti delle forze di polizia e, più in generale, del reimpiego dei proventi delle attività illecite;

ABACO Andrea e CONA Francesco sodali a conoscenza delle più importanti dinamiche del sodalizio, ponevano in essere, nell’interesse dell’associazione e per il tramite di soggetti a loro disposizione, atti che ne assicurassero la perdurante operatività nel territorio niscemese, quali intimidazioni nei confronti di appartenenti alle forze dell’ordine e di esercenti che operavano in concorrenza con coloro che godevano della protezione del sodalizio;

MANDUCA Giuseppe sodale a conoscenza delle più importanti dinamiche del sodalizio, svolgeva il ruolo emissario dei vertici del sodalizio curandone le comunicazioni con gli altri rappresentanti delle consorterie operanti nel mandamento, organizzando e prendendo parte ai vari summit di mafia, e, più in generale, assicurando la segretezza delle comunicazioni di MUSTO Alberto; prendeva, inoltre, parte, materialmente e moralmente, agli atti intimidatori necessari ad assicurare il controllo del territorio di Niscemi;

ZANTI Carlo, in qualità di partecipe all’associazione, a conoscenza degli scopi del sodalizio e delle più importanti dinamiche concernenti la vita dell’organizzazione, assicurava stabilmente l’attuazione delle direttive promanate dai vertici, svolgendo la funzioni di intermediario dei contatti tra MUSTO Alberto e soggetti potenzialmente controindicati, nonché acquisendo informazioni, anche da fonti qualificate, su eventuali attività investigative nei confronti di appartenenti al sodalizio e veicolando le stesse agli altri componenti dell’organizzazione e, in particolare, a MUSTO Alberto e Sergio;  

CANTARO Francesco in qualità di partecipe all’associazione, a conoscenza degli scopi del sodalizio e delle più importanti dinamiche concernenti la vita dell’organizzazione, assicurava stabilmente l’attuazione delle direttive promanate dai vertici: a) svolgendo la funzione di intermediario dei contatti tra MUSTO Alberto e soggetti potenzialmente controindicati, nonché tra quest’ultimo, altri sodali e soggetti intranei o comunque contigui a limitrofe consorterie criminali, b) mettendo il proprio bar, e in particolare alcune sale riservate dello stesso, a disposizione del sodalizio per l’effettuazione di incontri di particolare rilievo per la vita dell’associazione, c) raccogliendo da compaesani e da appartenenti alle forze, informazioni anche relative a eventuali attività investigative nei confronti di appartenenti al sodalizio e veicolando le stesse agli altri componenti dell’organizzazione e, in particolare, a MUSTO Alberto;

FERRANTI Giovanni in qualità di partecipe all’associazione, a conoscenza delle più importanti dinamiche concernenti la vita dell’organizzazione, assicurava stabilmente l’attuazione delle direttive promanate dai membri apicali partecipando all’attività di intimidazione posta in essere dal sodalizio mafioso, in particolare nel settore della vendita del frumento;

TORRE Francesco Alessio Maria, in qualità di partecipe all’associazione, a conoscenza degli scopi del sodalizio e delle più importanti dinamiche concernenti la vita dell’organizzazione, assicurava stabilmente l’attuazione delle direttive promananti dai membri apicali dell’associazione, occupandosi personalmente della pianificazione di una rapina al nord Italia, di atti intimidatori nei riguardi di appartenenti alle forze dell’ordine e di attività di recupero delle armi nella disponibilità del sodalizio delle quali conosceva l’esatta ubicazione e consistenza;

AMATO Francesco, sodale a conoscenza delle più importanti dinamiche del sodalizio, assicurava stabilmente l’attuazione delle direttive dei membri apicali, curando, al bisogno, i contatti con altre consorterie mafiose ed interloquendo con MUSTO Alberto in merito alla risoluzione di questioni di interesse del sodalizio, quali quelle attinenti alle attività commerciali che godevano della protezione dell’associazione.

Con l’aggravante, per MUSTO Alberto, MUSTO Sergio, di avere promosso, diretto ed organizzato l’associazione.

Con l’aggravante per MUSTO Alberto, di cui all’art. 71 D.L.vo 159/2011, per avere commesso il fatto durante il tempo in cui era sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di Niscemi per anni 3, irrogata con decreto n. 14/2014 RPM e n. 24/2014 RDPM, emesso dal Tribunale Sez. M.P. del Tribunale di Caltanissetta il 07.05.2014, e terminata il 17.02.2023;

Con l’aggravante, per tutti, di essere l’associazione armata, attesa la disponibilità da parte degli affiliati di armi.

Accertato a Niscemi, da data antecedente all’anno 2021 e con condotta in atto.

Con la recidiva reiterata, specifica e infra- quinquennale per AMATO

Con la recidiva specifica e infra-quinquennale per MUSTO Alberto

Con la recidiva infra-quinquennale per MUSTO Sergio

Con la recidiva reiterata e infra-quinquennale per TORRE

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ZANTI Carlo

2) delitto di cui agli artt. 56, 610, 416 bis.1 C.p., perché, profferendo all’indirizzo di COSENZA Vincenzo, capo cantiere della ditta edile “C.G.R. SRL” incaricata della realizzazione del supermercato MD a Niscemi, il quale aveva presentato denuncia per alcune intimidazioni subito esprimendo al contempo sospetti nei suoi riguardi, le frasi “se vieni in paese ti taglio la testa non venite!”, “io ti vengo a trovare là a Piazza Armerina”, così facendo pesare, in modo implicito ed esplicito la sua appartenenza all’organizzazione mafiosa denominata “cosa nostra”, famiglia di Niscemi, compiva atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere il COSENZA a desistere dal recarsi nuovamente a Niscemi.

Con l’aggravante dell’essere il fatto stato commesso avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis e al fine di agevolare le attività delle associazioni previste dallo stesso articolo.

A Niscemi, in data antecedente e prossima al 10.08.2022

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GIUGNO Salvatore

3) in ordine ai reati di cui agli artt. 110, 416 bis c.p. perché, non essendo organico all’associazione mafiosa convenzionalmente denominata “cosa nostra”, mandamento di Gela, e specificatamente della famiglia di Niscemi, riconducibile a MUSTO Alberto, reggente della stessa, associazione strutturata in organismi territoriali operanti unitariamente o in stretta collaborazione in varie zone del territorio regionale, da qualificare di tipo mafioso perché i suoi affiliati si avvalgono della forza intimidatrice del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà da esso derivante per commettere delitti di ogni genere – tra cui, in particolare estorsioni, atti intimidatori verso plurimi soggetti ivi compresi esponenti delle forze di polizia, traffico di stupefacenti, atti di illecita concorrenza con violenza e minaccia, traffico illecito di rifiuti – nonché per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, nonché per realizzare ingiusti vantaggi di vario genere, contribuiva alla conservazione e al rafforzamento della predetta famiglia mafiosa.

Nello specifico, nella sua qualità di ex appartenente alla Polizia di Stato, già in servizio presso la Sezione di P.G. del Commissariato di P.S. di Gela, e dunque di fonte conoscitiva particolarmente qualificata in ragione della pregressa posizione istituzionale, consapevole della caratura criminale di MUSTO Alberto e ZANTI Carlo, si metteva a disposizione del sodalizio capeggiato dal primo per fornire ai due soggetti citate notizie in ordine ad indagini in corso, operazioni preventive in preparazione ed iniziative di polizia in danno dei sodali, in tal modo rendendo più sicuri i piani criminali del sodalizio e favorendone l’ideazione e l’esecuzione.

In Niscemi, nel periodo compreso tra marzo 2022 e tuttora in atto

CARBONE Giuseppe

4) delitto di cui agli artt. 378, co. I e II, 61 n.9, 416 bis.1 C.P., perché, nella sua qualità di Appuntato dell’Arma dei Carabinieri in servizio presso la Stazione dei Carabinieri di Gela, aiutava MUSTO Alberto, reggente della famiglia mafiosa di Niscemi e i sodali di quest’ultimo, a eludere le investigazioni nei loro confronti, comunicando, tra l’altro, a CANTARO Francesco, intraneo al sodalizio, i dettagli delle perquisizioni operate nei confronti di TORRE Francesco Alessio Carmelo Maria e RANIOLO Carmelo in data 20.10.2022, specificando come i due atti fossero tra loro collegati e in potenziale connessione con il controllo operato, il precedente 8 ottobre 2022, nei confronti dei due soggetti citati davanti a casa di MUSTO Alberto e aggiungendo, altresì, che l’omessa estensione della perquisizione anche nei confronti del citato MUSTO era legata alla circostanza che vi fossero attività investigative di più ampio respiro a suo carico.

Con l’aggravante di aver commesso il fatto con violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione.

Con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare le attività delle associazioni previste dall’art. 416 bis e segnatamente dell’organizzazione mafiosa denominata “cosa nostra”, famiglia di Niscemi.

A Niscemi in data antecedente e prossima al 22.10.2022

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MUSTO Alberto e MUSTO Sergio

5) Per il delitto p. e p. dagli artt. 110 c.p., 2 e 7 legge 2 ottobre 1967 n. 895, 416 bis.1 c.p.,art. 71 D.L.vo 159/2011, perché, in concorso tra di loro, illegalmente detenevano, occultandolo in una zona di campagna, un fucile “a pallettoni” cui erano state mozzate le canne al fine di aumentarne la potenzialità di offesa;

con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa

con l’aggravante, per MUSTO Alberto, di aver commesso il fatto mentre era sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza di Pubblica Sicurezza emanata con decreto nr. 14/2014 R.M.P. – nr. 24/2014 R.D.M.P. emesso in data 07.05.2014 dal Tribunale di Caltanissetta – sezione Misure di Prevenzione e ripristinata in data 23.11.2021.

In Niscemi, in data antecedente e prossima al 03.01.2023

Con la recidiva specifica e infra-quinquennale per MUSTO Alberto

Con la recidiva infra-quinquennale per MUSTO Sergio

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6) Per il delitto p. e p. dagli artt. 61 n.2, 110 cod. pen. e 648 cod. pen., art. 71 D.L.vo 159/2011, perché, in concorso tra loro, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, acquistavano, ricevevano od occultavano il fucile a canne mozze di cui al capo che precede, proveniente dal delitto di cui all’art. 3 della legge n. 110/75.

Con l’aggravante, di aver commesso il fatto per eseguire quello di cui al capo che precede.

con l’aggravante, per MUSTO Alberto, di aver commesso il fatto mentre era sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza di Pubblica Sicurezza emanata con decreto nr. 14/2014 R.M.P. – nr. 24/2014 R.D.M.P. emesso in data 07.05.2014 dal Tribunale di Caltanissetta – sezione Misure di Prevenzione e ripristinata in data 23.11.2021.

In Niscemi, in epoca anteriore e prossima al 3.1.2023

Con la recidiva specifica e infra-quinquennale per MUSTO Alberto

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MUSTO Alberto e MUSTO Sergio

7) Per il delitto p. e p. dagli artt. 110 c.p., 2 e 7 legge 2 ottobre 1967 n. 895 e 416 bis.1 c.p.,art. 71 D.L.vo 159/2011 perché, in concorso tra di loro, illegalmente detenevano, occultandolo in una zona di campagna, un’arma comune da sparo e, segnatamente, una pistola;

con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa

con l’aggravante, per MUSTO Alberto, di aver commesso il fatto mentre era sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza di Pubblica Sicurezza emanata con decreto nr. 14/2014 R.M.P. – nr. 24/2014 R.D.M.P. emesso in data 07.05.2014 dal Tribunale di Caltanissetta – sezione Misure di Prevenzione e ripristinata in data 23.11.2021.

In Niscemi, in data antecedente e prossima al 03.01.2023

Con la recidiva specifica e infra-quinquennale per MUSTO Alberto

Con la recidiva infra-quinquennale per MUSTO Sergio

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MUSTO Alberto, MUSTO Sergio, ABACO Andrea, CONA Francesco e CUSA Davide

8) Per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 61 n. 5 e 10, 336 c.p. e 416 bis 1 c.p., art. 71 D.L.vo 159/2011 perché, in concorso materiale e morale tra loro, collocando una testa di maiale dinanzi al portone d’ingresso dell’abitazione dell’assistente della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato P.S. di Niscemi, SALERNO Salvatore Marco, usavano minaccia al medesimo, al fine di costringerlo a fare un atto contrario ai propri doveri o ad omettere un atto dell’ufficio o del servizio e segnatamente a non procedere a controlli e/o investigazioni nei loro confronti o a serbare, nel corso degli stessi, un atteggiamento maggiormente indulgente; in particolare, MUSTO Alberto e MUSTO Sergio incaricavano ABACO Andrea e CONA Francesco di porre in essere l’azione delittuosa cui materialmente provvedeva CUSA Davide, occupandosi ABACO e CONA della pianificazione del delitto in termini di verifica dell’esistenza di sistemi di sorveglianza e di presenza delle Forze dell’ordine;

con l’aggravante di aver commesso il fatto profittando di circostanze di tempo, di luogo e di persona tali da ostacolare la pubblica o privata difesa, avendo agito in orario notturno;

con l’aggravante di aver commesso il fatto contro un pubblico ufficiale;

con l’aggravante del fatto commesso da persona travisata, da più persone riunite e con modalità simboliche.

con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa

con l’aggravante, per MUSTO Alberto, di aver commesso il fatto mentre era sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza di Pubblica Sicurezza emanata con decreto nr. 14/2014 R.M.P. – nr. 24/2014 R.D.M.P. emesso in data 07.05.2014 dal Tribunale di Caltanissetta – sezione Misure di Prevenzione e ripristinata in data 23.11.2021.

In Niscemi, in data 30.12.2022

Con la recidiva infra-quinquennale per CONA

Con la recidiva specifica e infra-quinquennale per MUSTO Alberto

Con la recidiva specifica e infra-quinquennale per MUSTO Sergio

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ai soli fini di contestazione

MUSTO Alberto

9) in ordine al reato di cui agli artt. 612 I e II co., 416 bis.1 c.p., art. 71 D.L.vo 159/2011, perché minacciava a Salvatore SENTINA un male ingiusto profferendo all’indirizzo del medesimo le frasi Quest’anno vi ammazzo pure i bambini che avete a casa ah?” e E’ meglio che vi fate le valigie perché vi ammazzo a tutti” “Vi ammazzo a tutti, non sapete con chi avete a che fare”).

Con l’aggravante dell’essere il fatto stato commesso avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis e al fine di agevolare le attività delle associazioni previste dallo stesso articolo.

con l’aggravante, per MUSTO Alberto, di aver commesso il fatto mentre era sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza di Pubblica Sicurezza emanata con decreto nr. 14/2014 R.M.P. – nr. 24/2014 R.D.M.P. emesso in data 07.05.2014 dal Tribunale di Caltanissetta – sezione Misure di Prevenzione e ripristinata in data 23.11.2021.

In Niscemi, il 19.10.2022

Con la recidiva specifica e infra-quinquennale per MUSTO Alberto

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MUSTO Alberto, MUSTO Sergio, AUTERI Giuseppe e DI STEFANO Salvatore Renè,

10) in ordine ai reati di cui agli artt. 81 cpv 2, 4, e 7 legge 2 ottobre 1967 n. 895, come rispettivamente modificati dagli artt. 10, 12 e 14 legge 14 ottobre 1974 n. 497, 416 bis 1 c.p., art. 71 D.L.vo 159/2011 perché, in concorso tra loro, con POZZO Samuele (nei confronti del quale ha già proceduto separatamente la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela nell’ambito del procedimento penale n. 226/2023 R.G.N.R. mod. 21), illegalmente detenevano e portavano in luogo pubblico un’arma comune da sparo e segnatamente una pistola Smith & Wesson modello 686, calibro 357 magnum, carica del relativo munizionamento, trasportandola dal luogo in cui la detenevano fino a Niscemi.

Con l’aggravante dell’essere il fatto stato commesso avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis e al fine di agevolare le attività delle associazioni previste dallo stesso articolo.

con l’aggravante, per MUSTO Alberto, di aver commesso il fatto mentre era sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza di Pubblica Sicurezza emanata con decreto nr. 14/2014 R.M.P. – nr. 24/2014 R.D.M.P. emesso in data 07.05.2014 dal Tribunale di Caltanissetta – sezione Misure di Prevenzione e ripristinata in data 23.11.2021.

In Niscemi, in data 31.01.2023.

Con la recidiva specifica e infra-quinquennale per MUSTO Alberto

Con la recidiva infra-quinquennale per MUSTO Sergio

Con la recidiva reiterata, specifica e infraquinquennale per AUTERI

Con la recidiva reiterata per DI STEFANO

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AUTERI Giuseppe, DI STEFANO Salvatore Renè

11) in ordine ai reati di cui agli artt. 648 bis, 416 bis 1 c.p., 61 n.2 C.p. perché, in concorso tra loro e con POZZO Samuele (nei confronti del quale ha già proceduto separatamente la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela nell’ambito del procedimento penale n. 226/2023 R.G.N.R. mod. 21) compivano in relazione al veicolo Jeep, modello Renegade, di colore grigio scuro, al PRA avente targa FL198XV, oggetto di furto denunciato in data 07.01.2023 presso il Comando della Stazione Carabinieri di Villafrati, utilizzato per commettere il reato di cui al capo che precede, operazioni atte ad ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa del bene in questione e segnatamente sostituivano la targa originale con altra contraddistinta dal codice alfanumerico FK565PA.

Con l’aggravante dell’essere il fatto stato commesso avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis e al fine di agevolare le attività delle associazioni previste dallo stesso articolo.

Accertato a Niscemi, in data compresa tra il 17.01.2023 e il 31.01.2023.

Con la recidiva reiterata, specifica e infra-quinquennale per AUTERI

Con la recidiva reiterata per DI STEFANO

Con la recidiva infra – quinquennale per POZZO

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MUSTO Alberto e MUSTO Sergio

12) delitto di cui agli artt110 C.p., 2 e 7 legge 2 ottobre 1967 n. 895, come rispettivamente modificati dagli artt. 10, 12 e 14 legge 14 ottobre 1974 n. 497, 416 bis 1 c.p., art. 71 D.L.vo 159/2011, perché, in concorso tra loro, illegalmente detenevano un’arma comune da sparo e segnatamente una pistola calibro 7,65, senza averne fatto la prescritta denuncia all’autorità di P.S.

Con l’aggravante dell’essere il fatto stato commesso avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis e al fine di agevolare le attività delle associazioni previste dallo stesso articolo.

con l’aggravante, per MUSTO Alberto, di aver commesso il fatto mentre era sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza di Pubblica Sicurezza emanata con decreto nr. 14/2014 R.M.P. – nr. 24/2014 R.D.M.P. emesso in data 07.05.2014 dal Tribunale di Caltanissetta – sezione Misure di Prevenzione e ripristinata in data 23.11.2021.

In Niscemi, da data antecedente e prossima al 31.01.2023 e con condotta in atto

Con la recidiva specifica e infra-quinquennale per MUSTO Alberto

Con la recidiva infra-quinquennale per MUSTO Sergio

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ai soli fini di contestazione

MUSTO Alberto e MUSTO Sergio

13) in ordine al reato di cui agli artt. 110, 81 cpv., 612 I e II co., 416 bis.1 c.p., art. 71 D.L.vo 159/2011, perché, in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso e in tempi diversi, minacciavano a Elvis ed Emanuele LIONTI un male ingiusto profferendo all’indirizzo dei medesimi le frasi:

in data 10.03.2023, incontrato per strada LIONTI Emanuele, MUSTO Alberto lo apostrofava con la frasebastardu e sbirru … Ti ammazzu”.

in data 10 agosto 2023, mentre si trovavano a bordo di un furgono condotto da MUSTO Sergio, avvicinatisi alla vettura condotta da LIONTI Elvis, MUSTO Alberto profferiva al suo indirizzo, a più riprese, la frase “t’haia ‘mazzari curnutu”;

con l’aggravante dell’essere il fatto stato commesso avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis e al fine di agevolare le attività delle associazioni previste dallo stesso articolo.

con l’aggravante, per MUSTO Alberto, di aver commesso il fatto mentre era sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza di Pubblica Sicurezza emanata con decreto nr. 14/2014 R.M.P. – nr. 24/2014 R.D.M.P. emesso in data 07.05.2014 dal Tribunale di Caltanissetta – sezione Misure di Prevenzione e ripristinata in data 23.11.2021.

In Niscemi, fino al settembre 2023

Con la recidiva specifica e infra-quinquennale per MUSTO Alberto

Con la recidiva specifica e infra-quinquennale per MUSTO Sergio

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MUSTO Alberto

15) in ordine al reato di cui agli artt., 612 co. 1 e 2, 416 bis.1 c.p. e art. 71 del D.L.vo 159/2011perché proferendo all’indirizzo di CARUSO Giovanni le seguenti parole “In questo paese si fa’ come dico io…in questo paese si fa’ come dico io…” “vedi che sono Alberto Musto e ti rompo il culo a te ed a tutti quelli che siete!” minacciava quest’ultimo di un grave danno ingiusto.

Con l’aggravante dell’essere il fatto stato commesso avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis e al fine di agevolare le attività delle associazioni previste dallo stesso articolo.

Con l’aggravante, per MUSTO Alberto, dell’essere il fatto stato commesso mentre era sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza di Pubblica Sicurezza emanata con decreto nr. 14/2014 R.M.P. – nr. 24/2014 R.D.M.P. emesso in data 07.05.2014 dal Tribunale di Caltanissetta – sezione Misure di Prevenzione e ripristinata in data 23.11.2021.

In Niscemi, in data 09.04.2022.

Con la recidiva specifica e infra-quinquennale per MUSTO Alberto

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MUSTO Alberto, FERRANTI Giovanni e FERRANTI Gianni

16) in ordine al reato di cui agli artt. 110, 513 bis c.p., 416bis.1 c.p., 71 del d. lgs. n. 159 del 2011, perché, in concorso tra loro, nell’esercizio di un’attività commerciale, industriale, o comunque produttiva, compivano atti di concorrenza con violenza o minaccia.

In particolare, FERRANTI Giovanni e FERRANTI Gianni, rispettivamente, titolare e collaboratore di fatto della dell’azienda agricola FERRANTI & C. S.r.l. (sita C.da Scomunicata, agro del Comune di Gela, con P.IVA 01834900852), costringevano D’IZZIA Giuseppe e COLLURA Giuseppe a non proseguire i loro rapporti commerciali, nonostante fossero economicamente vantaggiosi per entrambi, al fine di imporre al D’IZZIA la partnership del predetto FERRANTI Giovanni.

In particolare:

FERRANTI Gianni aggrediva fisicamente COLLURA per punirlo dell’acquisto di frumento perfezionato con D’IZZIA a prezzo maggiorato – e quindi più vantaggioso per il venditore – rispetto a quanto offerto dai FERRANTI (52 invece di 49 centesimi al kg);

MUSTO Alberto, successivamente, mediante minacce consistite nel far pesare, in modo implicito ma inequivocabile, l’appartenenza all’organizzazione mafiosa denominata “cosa nostra”, mandamento di Gela, famiglia di Niscemi, imponeva al COLLURA di non perfezionare acquisti di frumento da produttori di interesse per la ditta dei FERRANTI.

Con l’aggravante dell’essere il fatto stato commesso avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis e al fine di agevolare le attività delle associazioni previste dallo stesso articolo;

Con l’aggravante, per MUSTO Alberto, di aver commesso il fatto durante il tempo in cui era sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di Niscemi per anni 3, irrogata con decreto n. 14/2014 RPM e n. 24/2014 RDPM, emesso dal Tribunale Sez. M.P. del Tribunale di Caltanissetta il 07.05.2014 (fino al 17.02.2023).

In Niscemi, nel maggio del 2022.

Con la recidiva specifica e infra-quinquennale per MUSTO Alberto

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RIZZO Paolo

17) in ordine al reato di cui agli artt. 110, 614 c. 1, 3 c.p., 61 nn. 1 e 2 c.p. perché, in qualità di mandante dell’atto incendiario, al fine di commettere il reato di cui al capo che segue, in concorso con soggetti incaricati della materiale esecuzione dell’atto, allo stato non identificati, dopo aver reciso la rete di recinzione esterna ed aver forzato una porta finestra, si introducevano nell’abitazione sita in contrada Torotto, agro di Niscemi, al Km. 4+500 della SP 11, di proprietà di RINAUDO Giovanni, ma in uso al genero di quest’ultimo GIARRACCA Giuseppe contro la volontà di questi ultimi.

Con l’aggravante di aver agito con violenza sulle cose e segnatamente per aver reciso la rete di recinzione esterna ed aver forzato una porta finestra.

Con l’aggravante, per tutti, per aver agito per futili motivi.

Con l’aggravante di aver agito per commettere il reato di cui al capo che segue.

In Niscemi, in data 10 maggio 2022

Con la recidiva semplice per RIZZO

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MUSTO Alberto e RIZZO Paolo

18) in ordine al reato di cui agli artt. 110, 423 e 425 c. 1, n. 2 c.p., 614 c. 1 e 4 c.p., 416 bis c.p., 61 n. 1 c.p. perché, in concorso con MUSTO Alberto e con soggetti allo stato non identificati che eseguivano materialmente il reato, cagionavano l’incendio dell’abitazione sita in contrada Torotto, agro di Niscemi, al Km. 4+500 della SP 11, di proprietà di RINAUDO Giovanni, ma in uso al genero di quest’ultimo GIARRACCA Giuseppe e segnatamente appiccavano, nel vano cucina dell’immobile, fiamme che, divampando con grave pericolo per l’incolumità pubblica, distruggevano completamente la stanza ove si era verificato l’innesco e cagionavano gravi danni strutturali all’abitazione che, all’esito dell’incendio, domato solo grazie al tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco, presentava delle crepe sul soffitto ragionevolmente dovute alle alte temperature raggiunte. In particolare:

MUSTO Alberto, su richiesta di RIZZO Paolo, si attivava per confermare a quest’ultimo l’esatta ubicazione dell’abitazione di cui sopra e concedeva al RIZZO la necessaria autorizzazione a procedere all’atto intimidatorio;

RIZZO Paolo, dopo essersi attivato per ottenere, da MUSTO Alberto, le informazioni necessarie alla corretta individuazione dell’abitazione del destinatario dell’intimidazione e l’autorizzazione a porre in essere l’atto di cui si tratta, incaricava soggetti allo stato non identificati di procedere alla materiale esecuzione dell’incendio, premurandosi, poco prima dell’atto, di svolgere in prima persona un sopralluogo sul posto, così da dare il via libera ai suoi complici.

Con l’aggravante, per tutti, d’aver commesso il fatto su edificio destinato a uso di abitazione.

Con l’aggravante, per tutti, per aver agito per futili motivi.

Con l’aggravante dell’essere il fatto stato commesso avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis e al fine di agevolare le attività delle associazioni previste dallo stesso articolo.

Con la recidiva semplice per RIZZO

Con la recidiva specifica e infra-quinquennale per MUSTO Alberto

In Niscemi, in data 10 maggio 2022

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ABACO Andrea, CONA Francesco, MUSTO Alberto e PIAZZA Francesco

19) in ordine al reato di cui agli artt. 110, 56, 629, 628 comma III n.3 C.P., 61 n. 5 C.p., 416 bis.1 c.p., 71 del d. lgs. n. 159 del 2011, perché, in concorso tra loro, mediante minacciaconsistita nel collocare una bottiglia contenente benzina di fronte all’ingresso dell’esercizio commerciale “Ufficio Postale SDA”, del quale erano titolari CASCINO Piero e ROMANO Ketty, compivano atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere questi ultimi a non aprire l’indicata attività o, comunque, ad interromperne l’operatività al fine di procurarsi l’ingiusto profitto derivante dalla mancata apertura di un esercizio commerciale concorrente con “La fenice servizi centro Fastweb”, ubicato a pochi metri di distanza dal predetto “SDA” e segnatamente in Niscemi, via Samperi n. 312/A, di proprietà della figlia e del genero del PIAZZA.

In particolare, PIAZZA Francesco, padre di PIAZZA Federica, titolare di un esercizio commerciale La fenice servizi centro Fastweb”, concorrente rispetto a quello delle persone offese, si rivolgeva a MUSTO Alberto, consapevole dell’intraneità di quest’ultimo all’organizzazione criminale “cosa nostra” – famiglia di Niscemi, affinché si occupasse di organizzare e compiere un’azione intimidatoria

MUSTO Alberto, nella sua qualità di reggente della famiglia mafiosa di Niscemi, avevando accolto la superiore richiesta, affidava l’esecuzione dell’atto intimidatorio ad ABACO Andrea e CONA Francesco, i quali la demandavano ad un soggetto rimasto ignoto che provvedeva a collocare una bottiglia contenente benzina all’ingresso dell’attività di CASCINO Piero e ROMANO Ketty.

Con l’aggravante, per MUSTO Alberto, ABACO Andrea e CONA Francesco, dell’essere il fatto stato commesso da persona facente parte dell’associazione di cui all’art. 416 bis C.P. e segnatamente dell’organizzazione mafiosa denominata “cosa nostra”, mandamento di Gela.

Con l’aggravante di aver profittato di circostanze di tempo tali da ostacolare la pubblica o privata difesa avendo agito in orario notturno.

Con l’aggravante dell’essere il fatto stato commesso avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis e al fine di agevolare le attività delle associazioni previste dallo stesso articolo;

Con l’aggravante, per MUSTO Alberto, di aver commesso il fatto durante il tempo in cui era sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di Niscemi per anni 3, irrogata con decreto n. 14/2014 RPM e n. 24/2014 RDPM, emesso dal Tribunale Sez. M.P. del Tribunale di Caltanissetta il 07.05.2014 (fino al 17.02.2023).

Con la recidiva reiterata, specifica e infra-quinquennale per PIAZZA

In Niscemi, 8.9.2022.

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PITTALÀ Antonino, PITTALÀ Salvatore Signorino, FAUSCIANA Gaetano, FAUSCIANA Alessandro e FAUSCIANA Salvatore, MUSTO Alberto

20) del delitto di cui agli artt. artt. 81 cpv, 110, 629 comma 2 in relazione all’art. 628 comma 3 n. 1 e 3 quinquies, 416 bis.1 c.p., perché, in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso e in tempi diversi:

mediante minacce consistite nel far pesare in modo implicito ma inequivocabile la loro vicinanza all’associazione mafiosa denominata “cosa nostra” e, segnatamente, rivolgendosi a MUSTO Alberto, reggente della famiglia mafiosa di Niscemi, affinché lo stesso, prendendo parte ad un incontro, avvenuto in data 25.2.2022, tra RINAUDO Antonino con FAUSCIANA Gaetano, PITTALÀ Antonino e PITTALÀ Salvatore Signorino, nonché anche in altre occasioni, costringesse quest’ultimo a rinunciare ad ogni pretesa economica vantata nei confronti degli stessi e a ritirare le numerose querele sporte nel corso degli anni;

nonché mediante violenza posta in essere da FAUSCIANA Alessandro e PITTALÀ Salvatore Signorino i quali, in data 15.6.2020, mentre RINAUDO Antonino viaggiava a bordo del proprio fuoristrada modello Pick -up, dopo avergli sbarrato la strada con il loro veicolo così da impedirgli di proseguire la marcia, lo colpivano ripetutamente provocandogli lesioni personali consistite in “modesta tumefazione alla faccia laterale della coscia sn con ematoma” giudicate guaribili in gg 2; in particolare, mentre FAUSCIANA Alessandro lo afferrava per il polso e lo minacciava dicendogli “M’ha scassatu  a minchia. La finiri. A tia ti finisci male. L’ha caputu?”, PITTALÀ Salvatore Signorino lo colpiva da dietro con violenti schiaffi alla testa e calci alla gamba sinistra dicendogli “Curnuti. Tu a mia mi isti a denunciare”;

costringendo quest’ultimo, proprietario del fondo agricolo sito in C.da Rifulgio, indicato al foglio di catasto n. 194, particelle nn. 83 e 87 del Comune di Mazzarino e conduttore di fondi agricoli, siti in C.da Bubbonia, indicati ai fogli di catasto nn. 195 e 196, particelle nn. 30 e 22 del Comune di Mazzarino, ad omettere, in relazione a tali terreni, il pieno esercizio delle prerogative dominicali e, segnatamente, a tollerare il sistematico pascolo delle loro greggi all’interno dei citati fondi nonché l’abusiva coltivazione degli stessi, si procuravano l’ingiusto profitto derivante dal gratuito utilizzo dei terreni della persona offesa, con corrispondente danno per quest’ultima.

Con l’aggravante di aver commesso il fatto in più persone riunite;

Con l’aggravante di aver commesso il fatto ai danni di persona ultrasessantacinquenne;

Con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi del metodo mafioso di cui all’art. 416 bis.1 c.p.

In Mazzarino, dal 10.04.2021 con condotta perdurante

Con la recidiva specifica per FAUSCIANA Alessandro

Con la recidiva specifica per FAUSCIANA Gaetano

Con la recidiva specifica e infra-quinquennale per MUSTO Alberto

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21) del delitto di cui agli artt. 110, 56, 629 comma 2 in relazione all’art. 628 comma 3 n. 1 e 3 quinquies, 416 bis.1 c.p., perché, in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso e in tempi diversi:

mediante minacce consistite nel far pesare in modo implicito ma inequivocabile la loro vicinanza all’associazione mafiosa denominata “cosa nostra” e, segnatamente, rivolgendosi a MUSTO Alberto, reggente della famiglia mafiosa di Niscemi, affinché lo stesso, prendendo parte ad un incontro, avvenuto in data 25.2.2022, tra RINAUDO Antonino con FAUSCIANA Gaetano, PITTALÀ Antonino e PITTALÀ Salvatore Signorino, nonché anche in altre occasioni, costringesse quest’ultimo a rinunciare ad ogni pretesa economica vantata nei confronti degli stessi e a ritirare le numerose querele sporte nel corso degli anni;

nonché mediante violenza posta in essere da FAUSCIANA Alessandro e PITTALÀ Salvatore Signorino i quali, in data 15.6.2020, mentre RINAUDO Antonino viaggiava a bordo del proprio fuoristrada modello Pick -up, dopo avergli sbarrato la strada con il loro veicolo così da impedirgli di proseguire la marcia, lo colpivano ripetutamente provocandogli lesioni personali consistite in “modesta tumefazione alla faccia laterale della coscia sn con ematoma” giudicate guaribili in gg 2; in particolare, mentre FAUSCIANA Alessandro lo afferrava per il polso e lo minacciava dicendogli “M’ha scassatu  a minchia. La finiri. A tia ti finisci male. L’ha caputu?”, PITTALÀ Salvatore Signorino lo colpiva da dietro con violenti schiaffi alla testa e calci alla gamba sinistra dicendogli “Curnuti. Tu a mia mi isti a denunciare”;

compivano atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere RINAUDO Antonino, proprietario del fondo agricolo sito in C.da Rifulgio, indicato al foglio di catasto n. 194, particelle nn. 83 e 87 del Comune di Mazzarino, ad alienare in loro favore i detti fondi ad un prezzo di gran lunga inferiore a quello di mercato, al fine di procurarsi un ingiusto profitto pari alla differenza tra il valore reale dei fondi ed il prezzo che avrebbero effettivamente inteso corrispondere alla vittima; evento che non si realizzava a causa della perseveranza della vittima che non accondiscendeva alle loro richieste, denunciando sistematicamente le condotte di prevaricazione poste in essere ai propri danni;  

Con l’aggravante di aver commesso il fatto in più persone riunite;

Con l’aggravante di aver commesso il fatto ai danni di persona ultrasessantacinquenne;

Con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi del metodo mafioso di cui all’art. 416 bis.1 c.p.

In Mazzarino, dal 10.04.2021 con condotta perdurante

Con la recidiva specifica per FAUSCIANA Alessandro

Con la recidiva specifica per FAUSCIANA Gaetano

Con la recidiva specifica e infra-quinquennale per MUSTO Alberto

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PITTALÀ Salvatore Signorino e FAUSCIANA Alessandro

22) Per il delitto di cui agli artt. 110, 61 n. 2, 610 c.p. perché, in concorso fra loro, al fine di assicurarsi l’impunità in ordine ai reati che precedono, con minaccia consistita nel profferire all’indirizzo di GUAGLIARDO Angelo le parole “vedi di entrare là dentro tu… […] tu non hai visto niente!….” lo costringevano a non rendere dichiarazioni alla polizia giudiziaria allorquando era citato dai militari della Stazione Carabinieri di Catenanuova per riferire, in qualità di persona informata sui fatti, in merito all’aggressione patita da RINAUDO Antonino in data 15.6.2022

In Mazzarino e Catenanuova, tra il 15.06.2022 e il 28.8.2022

Con la recidiva specifica per FAUSCIANA Alessandro

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MUSTO Alberto

23) Per il delitto di cui agli artt. 56, 610, 416 bis.1 c.p., art. 71 D.L.vo 159/2011 perché con minacce consistite nel far pesare la propria appartenenza all’organizzazione mafiosa denominata “cosa nostra”, ovvero il proprio ruolo di reggente della famiglia di Niscemi, e segnatamente, profferendo all’indirizzo di RINAUDO Antonino le parole “lei lo sa chi sono? cosa rappresento?”poneva in essere atti idonei e diretti in modo non equivoco a costringere il predetto RINAUDO Antonino a ritirare le denunce/querele presentate contro PITTALÀ Antonino, PITTALÀ Salvatore Signorino, FAUSCIANA Gaetano, FAUSCIANA Alessandro e FAUSCIANA Salvatore, non riuscendo nell’intento per la ferma opposizione della vittima.

Con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi del metodo mafioso di cui all’art. 416 bis.1 c.p.

Con l’aggravante, per MUSTO Alberto, di aver commesso il fatto durante il tempo in cui era sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di Niscemi per anni 3, irrogata con decreto n. 14/2014 RPM e n. 24/2014 RDPM, emesso dal Tribunale Sez. M.P. del Tribunale di Caltanissetta il 07.05.2014, e terminata il 17.02.2023.

In Niscemi, in data antecedente al 29.8.2022

Con la recidiva specifica e infra-quinquennale per MUSTO Alberto

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MUSTO Alberto e MUSTO Sergio

24) in ordine ai reati di cui agli artt. 81, 110 C.p. cpv 2, 4, e 7 legge 2 ottobre 1967 n. 895, come rispettivamente modificati dagli artt. 10, 12 e 14 legge 14 ottobre 1974 n. 497, 416 bis 1 c.p., perché, in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, illegalmente detenevano e portavano in luogo pubblico un’arma comune da sparo e segnatamente una pistola non meglio identificata, trasportandola dal luogo in cui era custodita ad altro, nella disponibilità dei medesimi, più idoneo all’occultamento.

Con l’aggravante dell’essere il fatto stato commesso avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis e al fine di agevolare le attività delle associazioni previste dallo stesso articolo.

In Niscemi, dal 21 settembre 2022 (data della consegna a MUSTO Sergio e del successivo occultamento) e con condotta in atto

Con la recidiva specifica e infra-quinquennale per MUSTO Alberto

Con la recidiva infra-quinquennale per MUSTO Sergio

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BURGIO Emanuele, CANNIZZARO Luigi, CANNIZZARO Vincenzo, RANIOLO Carmelo

25) in ordine ai reati di cui agli artt. 81, 110 C.p. cpv 2, 4, e 7 legge 2 ottobre 1967 n. 895, come rispettivamente modificati dagli artt. 10, 12 e 14 legge 14 ottobre 1974 n. 497, 416 bis 1 c.p., perché, in concorso tra loro e con MUSTO Alberto, MUSTO Sergio, TORRE Francesco, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso ed in tempi diversi, illegalmente detenevano e, a più riprese, portavano in luogo pubblico un’arma comune da sparo e segnatamente una pistola cal. 7,65, trasportandola dal posto in cui era custodita ad altro, nella immediata disponibilità dei medesimi.

Con l’aggravante dell’essere il fatto stato commesso avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis e al fine di agevolare le attività delle associazioni previste dallo stesso articolo.

In Niscemi, dal 22 settembre 2022 e con condotta in atto

Con la recidiva reiterata e specifica per BURGIO

Con la recidiva semplice per CANNIZZARO Luigi

Con la recidiva infraquinquennale per CANNIZZARO Vincenzo

Con la recidiva reiterata e specifica per RANIOLO

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MUSTO Alberto, MUSTO Sergio, TORRE Francesco, BURGIO Emanuele, CANNIZZARO Luigi, CANNIZZARO Vincenzo, RANIOLO Carmelo

26) in ordine ai reati di cui agli artt. 81, 110 C.p. cpv 2, 4, e 7 legge 2 ottobre 1967 n. 895, come rispettivamente modificati dagli artt. 10, 12 e 14 legge 14 ottobre 1974 n. 497, 416 bis 1 c.p., perché, in concorso tra loro e con MUSTO Alberto, MUSTO Sergio, TORRE Francesco, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso ed in tempi diversi, illegalmente detenevano e portavano in luogo pubblico un’arma comune da sparo non meglio identificata, trasportandola dal posto in cui era custodita ad altro, nella immediata disponibilità dei medesimi.

Con l’aggravante dell’essere il fatto stato commesso avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis e al fine di agevolare le attività delle associazioni previste dallo stesso articolo.

In Gela e Niscemi, dall’8 ottobre 2022 e con condotta in atto

Con la recidiva reiterata e specifica per BURGIO

Con la recidiva semplice per CANNIZZARO Luigi

Con la recidiva infraquinquennale per CANNIZZARO Vincenzo

Con la recidiva reiterata e specifica per RANIOLO

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MUSTO Alberto

27) per il delitto di cui all’art. 81 cpv. c.p. e 75 comma 2 d.lgs. 159/2011 perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso e in tempi diversi, essendo sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale con Obbligo di soggiorno nel Comune di Niscemi per la durata di anni tre (3) (decreto nr. 14/2014 R.M.P. – nr. 24/2014 R.D.M.P. emesso in data 07.05.2014 dal Tribunale di Caltanissetta – sezione Misure di Prevenzione, ripristinata in data 23.11.2021) ed avente termine il 17.02.2023, ne violava le prescrizioni specifiche e segnatamente:

deteneva illegalmente plurime armi da sparo;

si associava abitualmente a persone che avevano riportato condanne o erano sottoposte a misura di prevenzione personale e uscendo anche dal Comune di Niscemi e segnatamente:

a. si incontrava con AMATO Francesco soggetto pregiudicato, con condanne, in data 26.02.2022, in Niscemi, presso il Bar Paradise;  

b. si incontrava con DI PASQUALE Salvatore, anch’egli sorvegliato speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel Comune di Niscemi, in data 25.03.2022 alle ore 10:43;

c. si incontrava con AMATO Francesco soggetto pregiudicato, con condanne, in data 28.03.2022 alle ore 19:14;

d. si incontrava con DI PASQUALE Salvatore, anch’egli sorvegliato speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel Comune di Niscemi, in data 07.04.2022, alle ore 11:03;

e. si incontrava con CARUSO Giovanni soggetto pregiudicato, con condanne, in data 09.04.2022 alle ore 11.11;

f. si incontrava con DI PASQUALE Salvatore, anch’egli sorvegliato speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel Comune di Niscemi, in data 14.04.2022, alle ore 11:50;

g. si incontrava con DI PASQUALE Salvatore, anch’egli sorvegliato speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel Comune di Niscemi, in data 20.04.2022, alle ore 19:22;

h. si incontrava con DI PASQUALE Salvatore, anch’egli sorvegliato speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel Comune di Niscemi, in data 28.04.2022, alle ore 11:51;

i. si incontrava con DI PASQUALE Salvatore, anch’egli sorvegliato speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel Comune di Niscemi, in data 03.05.2022, alle ore 11:16;

j. si incontrava con LA ROSA Gaetano, soggetto pregiudicato, con condanne, in data 05.05.2022 alle ore 11.43;

k. si incontrava con CANNIZZARO Luigi soggetto pregiudicato, con condanne, tra le ore 14.00 e le ore 15.30 del 14.05.2022, presso la c.da Feudo Nobile, Agro del Comune di Gela;

l. si incontrava con BURGIO Emanuele, anch’egli sorvegliato speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel Comune di Gela, tra le ore 14.00 e le 15.30 del 14.05.2022, presso la c.da Feudo Nobile, Agro del Comune di Gela;

m. si incontrava con DI PASQUALE Salvatore, anch’egli sorvegliato speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel Comune di Niscemi, in data 17.06.2022 alle ore 11:35 circa;

n. si incontrava con BURGIO Emanuele, anch’egli sorvegliato speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel Comune di Gela, alle ore 15:30 del 10.09.2022, presso la “Riserva Naturale Orientata Sughereta di Niscemi”, C.da Pisciotto, agro del Comune di Niscemi;

o. si incontrava con CANNIZZARO Luigi soggetto pregiudicato, con condanne, alle ore 15.30 del 10.09.2022, presso la “Riserva Naturale Orientata Sughereta di Niscemi”, C.da Pisciotto, agro del Comune di Niscemi;

p. si incontrava con TORRE Francesco Alessio Carmelo Maria soggetto pregiudicato, con condanne, alle ore 15.30 del 10.09.2022, presso la “Riserva Naturale Orientata Sughereta di Niscemi”, C.da Pisciotto, agro del Comune di Niscemi;

q. si incontrava con CANNIZZARO Luigi soggetto pregiudicato, con condanne, alle ore 17.00 del 16.09.2022, presso la “Riserva Naturale Orientata Sughereta di Niscemi”, C.da Pisciotto, agro del Comune di Niscemi;

r. si incontrava con BURGIO Emanuele, anch’egli sorvegliato speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel Comune di Gela, alle ore 17.00 del 16.09.2022, presso la “Riserva Naturale Orientata Sughereta di Niscemi”, C.da Pisciotto, agro del Comune di Niscemi;

s. si incontrava con RANIOLO Carmelo, soggetto pregiudicato, con condanne, in data 05.10.2022 alle ore 10.30 circa presso la sughereta orientata “Grande Quercia” di Niscemi, C.da Pisciotto;

t. si incontrava con CANNIZZARO Vincenzo, soggetto pregiudicato, con condanne, alle ore 10.30 del 05.10.2022, presso la “Riserva Naturale Orientata Sughereta di Niscemi”, C.da Pisciotto, agro del Comune di Niscemi;

u. si incontrava con CANNIZZARO Luigi soggetto pregiudicato, con condanne, alle ore 10.30 del 05.10.2022, presso la “Riserva Naturale Orientata Sughereta di Niscemi”, C.da Pisciotto, agro del Comune di Niscemi;

v. si incontrava con TORRE Francesco Alessio Carmelo Maria soggetto pregiudicato, con condanne, alle ore 10.30 del 05.10.2022, presso la “Riserva Naturale Orientata Sughereta di Niscemi”, C.da Pisciotto, agro del Comune di Niscemi;

w. si incontrava con RANIOLO Carmelo, soggetto pregiudicato, con condanne in data 07.10.2022 alle ore 19.28;

x. si incontrava con TORRE Francesco Alessio Carmelo Maria, soggetto pregiudicato, con condanne in data 07.10.2022 alle ore 19.28;

y. si incontrava con ALBANELLI Luciano, soggetto pregiudicato con condanne, in data 08.10.2022 alle ore 12.08;

z. si incontrava con TORRE Francesco Alessio Carmelo Maria, soggetto pregiudicato, con condanna, in data 08.10.2022 alle ore 12.18;

aa. si incontrava con CANNIZZARO Luigi soggetto pregiudicato, con condanne, alle ore 10.30 del 12.10.2022, presso la “Riserva Naturale Orientata Sughereta di Niscemi”, C.da Pisciotto, agro del Comune di Niscemi;

ab. si incontrava con AMATO Francesco soggetto pregiudicato, con condanne, in data 13.10.2022 alle ore 11:04;

ac. si incontrava con PIAZZA Giuseppe soggetto pregiudicato, con condanne, in data 13.10.2022 alle ore 11:04;

ad. si incontrava con AMATO Francesco soggetto pregiudicato, con condanne, in data 19.10.2022 alle ore 10:45;

ae. si incontrava con PIAZZA Giuseppe soggetto pregiudicato, con condanne, in data 29.10.2022 alle ore 18.12;

af. si incontrava con PIAZZA Giuseppe, soggetto pregiudicato, con condanne, in data 31.10.2022 alle ore 12.01;

ag. si incontrava con AMATO Francesco, soggetto pregiudicato, con condanne, in data 03.11.2022 alle ore 17:44;

ah. si incontrava con FICICCHIA Alessandro, anch’egli sorvegliato speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel Comune di Niscemi, in data 03.11.2022 alle ore 18:00 circa);

ai. si incontrava con PIAZZA Giuseppe, soggetto pregiudicato, con condanne, in data 08.11.2022 alle ore 17.42;

aj. si incontrava con NAPOLI Salvatore, soggetto pregiudicato, con condanne in data 12.12.2022 alle ore 18.57;

ak. si incontrava con CANNIZZARO Vincenzo e CANNIZZARO Luigi, soggetti pregiudicati, con condanne, alle ore 12.00 del 14.12.2022, presso la “Riserva Naturale Orientata Sughereta di Niscemi”, C.da Pisciotto, agro del Comune di Niscemi;

al. si incontrava con PIAZZA Giuseppe, soggetto pregiudicato, con condanne, in data 17.12.2022 alle ore 12.12;

am. si incontrava con CANNIZZARO Luigi, PIAZZA Giuseppe, FARANDA Gaetano, CANNIZZARO Vincenzo, BURGIO Emanuele, soggetti pregiudicati, con condanne, alle ore 12.00 del 19.12.2022, presso la “Riserva Naturale Orientata Sughereta di Niscemi”, C.da Pisciotto, agro del Comune di Niscemi;

an. si incontrava con NAPOLI Salvatore, soggetto pregiudicato, con condanne, in data 18.01.2023, alle ore 19.53;

ao. si incontrava con AUTERI Giuseppe, soggetto pregiudicato con condanne, in data 19.01.2023 dalle ore 12.41;

ap. si incontrava con CANNIZZARO Luigi soggetto pregiudicato, con condanne, alle ore 12.00 del 20.01.2023, presso la “Riserva Naturale Orientata Sughereta di Niscemi”, C.da Pisciotto, agro del Comune di Niscemi

aq. si incontrava con CANNIZZARO Vincenzo soggetto pregiudicato, con condanne, alle ore 12.30 del 24.01.2023, presso la “Riserva Naturale Orientata Sughereta di Niscemi”, C.da Pisciotto, agro del Comune di Niscemi;

ar. si incontrava con AUTERI Giuseppe, soggetto pregiudicato con condanne, in data 31.01.2023 alle ore 17.00;

Con l’aggravante dell’essere il fatto stato commesso avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis e al fine di agevolare le attività delle associazioni previste dallo stesso articolo.

       In Niscemi dal 26.02.2022 al 31.01.2023

***

BURGIO EMANUELE:

28) in ordine al reato di cui agli artt. 81 c.p. e 75 comma 2 d.lgs. 159/2011, 416 bis. 1 c.p.,perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso e in tempi diversi, essendo sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di Gela per anni tre (3), (decreto nr. 07/1995 RGMP e n. 204/1996 MP, n. 46/1999 R.D., emesso dal Tribunale sezione M.P. di Caltanissetta il 12.05.1999, notificato e sottoposto dalla Casa Circondariale di Livorno il 22.10.2021, con scadenza il 22.10.2024, data in cui dovrà essere sottoposto ad analoga misura di prevenzione, quale aggravamento, irrogata con decreto n. 163/2022 RGPM e n. 122/2003, emesso dal Tribunale Sez. M.P. del Tribunale di Caltanissetta il 06.11.2003), ne violava le prescrizioni specifiche e segnatamente:

deteneva illegalmente plurime armi da sparo;

si associava abitualmente a persone che avevano riportato condanne o erano sottoposte a misura di prevenzione personale e uscendo anche dal Comune di Niscemi e segnatamente:

as. si incontrava con MUSTO Alberto anch’egli sorvegliato speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel Comune di Niscemi, tra le ore 14.00 e le 15.30 del 14.05.2022, presso la c.da Feudo Nobile, Agro del Comune di Gela;

at. si incontrava con CANNIZZARO Luigi soggetto pregiudicato, con condanne, tra le ore 14.00 e le 15.30 del 14.05.2022, presso la c.da Feudo Nobile, Agro del Comune di Gela;

au. si incontrava con MUSTO Alberto, anch’egli sorvegliato speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel Comune di Niscemi in data 10.09.2022, alle ore 15.30 presso la sughereta orientata “Grande Quercia” di Niscemi, C.da Pisciotto, agro del Comune di Niscemi;

av. si incontrava con TORRE Francesco Alessio Carmelo Maria soggetto pregiudicato, con condanne, in data 10.09.2022, alle ore 15.30 presso la sughereta orientata “Grande Quercia” di Niscemi, C.da Pisciotto, agro del Comune di Niscemi;

aw. si incontrava con CANNIZZARO Luigi soggetto pregiudicato, con condanne, in data 10.09.2022, alle ore 15.30, presso la sughereta orientata “Grande Quercia” di Niscemi, C.da Pisciotto, agro del Comune di Niscemi;

ax. si incontrava con MUSTO Alberto, anch’egli sorvegliato speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel Comune di Niscemi in data 16.09.2022 alle ore 17:00 circa, presso la sughereta orientata “Grande Quercia” di Niscemi, C.da Pisciotto, agro del Comune di Niscemi;

ay. si incontrava con CANNIZZARO Luigi soggetto pregiudicato, con condanne, alle ore 17:00 circa del 16.09.2022, presso la “Riserva Naturale Orientata Sughereta di Niscemi”, C.da Pisciotto, agro del Comune di Niscemi;

az. si incontrava con MUSTO Alberto CANNIZZARO Luigi, PIAZZA Giuseppe, FARANDA Gaetano, CANNIZZARO Vincenzo, soggetti pregiudicati, con condanne, alle ore 12.00 del 19.12.2022, presso la “Riserva Naturale Orientata Sughereta di Niscemi”, C.da Pisciotto, agro del Comune di Niscemi;

Con l’aggravante dell’essere il fatto stato commesso avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis e al fine di agevolare le attività delle associazioni previste dallo stesso articolo

       In Gela e Niscemi dal 14.05.2022 al 19.12.2022

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