“Era totalmente incapace di intendere e volere quando ha commesso il fatto”. Lo ha detto la psichiatra Cristina Camilleri, perito della Corte di Assise di Agrigento, presieduta da Giuseppe Miceli, riconoscendo un vizio totale di mente ad Adriano Vetro, il bidello favarese di 47 anni reo confesso dell’omicidio del cardiologo Gaetano Alaimo, 62 anni, ucciso con un colpo di pistola nel suo ambulatorio di Favara lo scorso 29 novembre. Vetro è finito a processo per omicidio aggravato e detenzione di arma clandestina. L’udienza è stata aggiornata al 26 ottobre. L’imputato – secondo il pubblico ministero Elenia Manno, titolare del fascicolo – ha atteso che il medico arrivasse nel suo studio per ucciderlo sparandogli alle spalle e lo ha fatto con premeditazione e per futili motivi riconducibili al mancato rilascio di un certificato necessario per il rinnovo della patente.
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