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Cuffaro: ” Massima collaborazione e fiducia negli organi inquirenti”

PALERMO – “Stamani mi hanno notificato un avviso di garanzia e hanno  effettuato perquisizioni nella mia abitazione e in ufficio. Ho fornito ai carabinieri la massima collaborazione e sono sereno, rispetto ai 

fatti che mi sono stati contestati, per alcuni dei quali non conosco né  le vicende né le persone. Sono fiducioso nel lavoro degli organi inquirenti e pronto a chiarire la mia posizione”. Lo dichiara Totò Cuffaro segretario nazionale della DC.

La procura di Palermo ha chiesto gli arresti domiciliari per 18 persone – tra cui l’ex presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro e il parlamentare di Noi Moderati Saverio Romano – accusate a vario titolo di associazione a delinquere, turbativa d’asta, corruzione e appalti pilotati. I carabinieri del Ros hanno notificato a tutti l’invito a comparire davanti al gip per l’interrogatorio preventivo. Solo dopo l’interrogatorio il gip deciderà se accogliere o meno la richiesta di domiciliari avanzata per Cuffaro e per gli altri e se chiedere al Parlamento l’autorizzazione a procedere per Romano.

I Ros dei carabinieri hanno effettuato stamattina perquisizioni nell’ambito delle indagini, su disposizione della Procura di Palermo, «disposte per evitare la dispersione delle prove a seguito della discovery delle indagini imposta dall’invito a rendere interrogatorio preventivo a seguito della richiesta di applicazione di misura cautelare», si legge in una nota della Procura della Repubblica palermitana.

GLI INDAGATI

La procura di Palermo, oltre che per l’ex governatore Totò Cuffaro e per il parlamentare Saverio Romano, ha chiesto gli arresti domiciliari per: Antonio Abbonato, 53 anni, (ex coordinatore della Democrazia Cristiana a Palermo); Ferdinando Aiello, 53 anni (ex parlamentare del Partito Democratico); Carmelo Pace, 54 anni, ex sindaco di Ribera e attuale capogruppo all’Ars della Democrazia Cristiana; Paolo Bordonaro, 59 anni, di Canicattini Bagni (direttore sanitario dell’ospedale di Siracusa); Alessandro Caltagirone, 54 anni, (direttore generale dell’Asp di Siracusa); Roberto Colletti, 66 anni, di Siculiana (ex direttore generale del Civico di Palermo); Paolo Emilio Russo, 62 anni, di Catania (direttore amministrativo dell’ospedale riunito Avola-Noto); Giuseppa Di Mauro, 60 anni, di Lentini (dirigente amministrativa dell’Asp di Siracusa); Marco Damone, 51 anni; Mauro Marchese, di Napoli, 65 anni (institore del centro Std); Vito Fazzino, 42 anni (Asp Siracusa); Antonio Iacono, 66 anni (direttore Villa Sofia); Sergio Mazzola, 61 anni, imprenditore di Belmonte Mezzagno; Giovanni Giuseppe Tomasino, 54 anni (direttore Consorzio di Bonifica della Sicilia occidentale); Vito Raso, l’ex braccio destro e segretario di Cuffaro; Alessandro Vetro, 45 anni, imprenditore edile di Favara, già sotto indagine nell’inchiesta “Appalti e mazzette” della procura di Agrigento. 

Cuffaro, ora presidente nazionale della Nuova Dc, è stato condannato a 7 anni (il verdetto è diventato definitivo nel 2011) per favoreggiamento alla mafia e ha lasciato il carcere nel 2015 dopo averne scontati 4 e 11 mesi grazie all’indulto di un anno per i reati “non ostativi” e lo sconto previsto dalla liberazione anticipata per buona condotta; Romano, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, fu prosciolto nel 2012 dal gip con la vecchia formula dell’insufficienza di prove.

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