AttualitàCanicattìCronacaNewsPolitica

Informazione libera? Forse a Canicattì No, se una giornalista rischia la denuncia dal sindaco

Di Danila Bonsangue. 

A Canicattì esiste ancora la democrazia? Si è liberi di fare opposizione politica? Si è liberi da cittadini di segnalare i problemi? E i giornalisti sono liberi di fare il proprio lavoro onestamente e correttamente? Oggi sinceramente non lo so più! E vi spiego il perché!

Si susseguono segnalazioni di cittadini che evidenziano diversi problemi: spazzatura ovunque, strade rotte, topi, blatte, acqua che si perde per strada, scuole comunali piene di erbacce, case che si allagano a causa delle tubature idriche fatiscenti, eccetera, eccetera…ed io ovviamente da giornalista seria do voce a queste segnalazioni, sempre corredate da foto o video oppure andando sul posto. Ieri martedì, 14 ottobre, il vice presidente del consiglio comunale di Canicattì, Giuseppe Alaimo, chiamato dai cittadini, mi segnala e manda foto, di utenti che si trovano in fila davanti gli uffici demografici del comune, dislocati alla Badia, che sono chiusi. Gli uffici comunali sono sempre stati aperti il martedì e il giovedì pomeriggio. Era stato anche diffuso dall’amministrazione comunale un avviso che dopo la pausa estiva le aperture pomeridiane ritornavano in vigore dal mese di settembre. Avviso che ho letto io, il vice presidente Alaimo e ovviamente i cittadini che ieri si trovavano in fila. Pubblico quindi l’articolo. Premesso che il diritto di replica si deve dare, arriva però una mail sgradevole in redazione. Si chiede la rettifica perché sui social è stato pubblicato che gli uffici demografici aprono solo il giovedì pomeriggio dalle 15.30 alle 17. E’ giusto rettificare anche se francamente un Ente pubblico dovrebbe comunicare diversamente e non sui social Fb e Instagram, tanto è vero che i cittadini non lo sapevano e con il maltempo di ieri erano in fila aspettando l’apertura. Sono comunque contenta che almeno il punto “apertura pomeridiana” sia stato chiarito. Ma quello che mi rammarica e mi fa pensare che non siamo in democrazia e’ che la richiesta di rettifica, con il mio nome e cognome e il nome della mia testata giornalistica, sia stata inviata a tutte le testate giornalistiche regionali, infangando la mia professionalità, scrivendo le testuali parole: “Visto l’articolo pubblicato stamani, 15 ottobre 2025, sulla testata online “Giornale Centro Sicilia” a firma della giornalista Danila Bonsangue, che legge in indirizzo, si tiene a precisare che, nel citato avviso, rivolto all’utenza e pubblicato sulle pagine social FB

e Instagram del Comune, in data 28 agosto u.s. viene chiaramente specificato che l’apertura pomeridiana al pubblico degli uffici demografici è prevista solo il giovedi dalle 15,30 alle 17.

Si chiede pertanto, alla redattrice del pezzo, l’immediata rettifica di quanto pubblicato in quanto trattasi di comunicazione fuorviante per l’utenza. L’Amministrazione si riserva di valutare eventuali conseguenti azioni per danno d’immagine.”  Quindi dai colleghi giornalisti che non conoscono le vicende della città o che non hanno letto il mio articolo vengo presa per una giornalista che dà informazioni sbagliate. Vengo diffamata quindi? E in più l’amministrazione valuta di denunciarmi per danno d’immagine. Forse dovrei iniziare a fare un serrato giro con telecamera per tutti i quartieri e mostrare “l’ immagine di Canicattì” che non sono sicuramente io a danneggiare, mai stata in politica e con nessuna intenzione di entrarci. Scrivo questo articolo in cui do la replica al sindaco Vincenzo Corbo: Evidentemente sia io, che il vice presidente Alaimo, che i cittadini in fila ieri, non abbiamo guardato Facebook o Instagram e ci scusiamo per questa disattenzione. Per il resto mi denunci pure, continuerò a fare informazione libera e al servizio del cittadino! 
P.S. Le tradizionali email sapete mandarle per diffamare o denunciare, mentre per informazioni che riguardano i cittadini si usano i social o whatsapp che non sempre vengono letti!

Torna in alto