
A Favara, dodicesimo giorno di ricerche di Marianna Bello, 38 anni, sposata e madre di tre figli, inghiottita, quella maledetta mattina dell’1 ottobre, da un “fiume” d’acqua a causa di un violento nubifragio. Le imponenti ricerche fino ad oggi non hanno portato a nulla. La donna non si trova. “Continuiamo a cercare” , ripete il sindaco di Favara, Antonio Palumbo, ogni giorno in prima linea partecipando alle perlustrazioni dei soccorritori, con la speranza di ritrovare la donna, in qualche parte del vallone. Questa mattina, domenica 12 ottobre, le numerose squadre di soccorritori sono tornate nella vallata, dopo avere ricevuto le direttive dal centro di coordinamento delle ricerche dei vigili del fuoco in via Olanda.
Sono sfiniti mai fermi e intenzionati ad andare avanti finché sarà necessario. Si cerca lungo le campagne di Favara, seguendo il percorso del canalone che, dopo più diramazioni, porta al mare. C’è rammarico, delusione, sconforto, ma anche tanta stanchezza.
Quella di ieri è stata un’altra lunga corsa. Decine e decine di pompieri, con ogni mezzo possibile, personale della protezione civile locale, provinciale e di Libero Consorzio comunale, forze dell’ordine e volontari hanno scandagliato altre porzioni di territorio dell’impervio tracciato, compreso un pozzetto mezzo crollato di contrada “Esa Chimento”. Anche in quel posto le possibilità di ritrovare Marianna Bello si sono dissolte nel nulla. Dopo ore di scavi, è arrivata la conferma: nessuna traccia della favarese è stata trovata in quel pozzetto. “I cattivi odori – ha spiegato il sindaco Palumbo – sono probabilmente dovuti al terreno intriso di liquami fognari”. Le ricerche continuano e domani mattina, lunedì 13 ottobre, torneranno in azione i cani molecolari dei carabinieri, del centro addestramento di Firenze, con il pastore tedesco “Ula” e il pastore belga “Klaus” che avranno più possibilità di fiutare luoghi per il rinvenimento del cadavere.
Si sono uniti alle ricerche anche una trentina di cacciatori favaresi. Hanno battuto le aree limitrofe al corso d’acqua fra le contrade Crocca e Chimento e la zona a valle del depuratore, aree che loro, proprio per motivi di caccia, conoscono benissimo.
