
Proseguono le ricerche della trentottenne Marianna Bello, mamma di tre figli, inghiottita dal fiume d’acqua e trascinata in un canalone, durante il nubifragio che si è scatenato ieri mattina, 1 ottobre, a Favara.
È stata trovata una scarpa. Setacciando il percorso del vallone, è venuta fuori la calzatura che sembrerebbe appartenere a Marianna Bello. Qualcuno dei familiari l’avrebbe riconosciuta. Il ritrovamento è stato fatto in aperta campagna, nel vallone che porta al depuratore.
Questa mattina sul luogo è arrivato il Procuratore della Repubblica di Agrigento, De Leo, mentre il sindaco Antonio Palumbo ha disposto la sospensione dei turni idrici per la giornata di oggi per ridurre il livello di acqua presente nelle condotte.
Le ricerche, proseguono su più fronti, due escavatori sono in azione nel vallone, nei pressi del depuratore di contrada Esa-Chimento, per scavare e rimuovere i detriti che vengono li trascinati della furia delle acque. Un elicottero dei vigili del fuoco sorvola a bassissima quota tutta la zona, dall’inizio del collettore fino ad arrivare alla confluenza con il fiume Naro. Vigili del fuoco con i reparti speciali stanno setacciando il collettore delle acque piovane che da piazza della Libertà, dove è iniziata la tragedia, convoglia le acque fino ad arrivare al vallone. Ricerche sono in corso anche nella zona del Villaggio Mosè.
Nello spiazzo del parcheggio del vicino supermercato in zona “Cicchillo” la Protezione civile ha allestito un campo base con una tenda, dove coordinare le ricerche in atto da parte della stessa Protezione civile, Vigili del fuoco, volontari e le altre forze impegnate.
