
“Sin da prima che scoppiasse la grande guerra, dal Nord al Sud del paese, la voce delle “donne del popolo” si opponeva a quel futuro di lutti, di strazi e di miseria ancor più nera. Come Cassandre avevano negli occhi la visione di un futuro nero come la pece e come Cassandre non furono ascoltate. Rimasero solo voci. Voci scomode seppellite per sempre nell’oblio della memoria storica. Voci ridotte a sussurri.”
E’ ritornata a Canicattì l’amatissima scrittrice licatese Ester Rizzo impegnata ormai da anni ad incrinare il muro di silenzio che circonda le donne, ricostruendo storie di donne individuali e collettive, spesso volutamente gettate nell’oblio poiché storie scomode, storie che si discostano dagli stereotipi e da chi vuole le donne sottomesse e senza voce.
“ Trenta giorni e 100 lire” è il titolo del nuovo romanzo storico di Ester che racconta la storia vera delle donne pacifiste siciliane che furono condannate a trenta giorni di carcere e una multa di 100 lire solo per aver manifestato contro la grande guerra. È il 1916, l’Italia è in guerra da circa un anno e la sensazione più diffusa tra la gente comune è che si tratti di un sacrificio immotivato e incomprensibile ai più.
All’interno del delizioso giardino della Badia, nel cuore del centro storico, siamo entrati con Ester Rizzo dentro la storia delle donne e abbiamo riflettuto sulla tematica della guerra e degli stereotipi. L’evento è stato organizzato dall’associazione culturale Athena con la collaborazione dell’amministrazione comunale che ha messo a disposizione la location. Un evento mirato anche alla valorizzazione e al recupero del centro storico di Canicattì preservandone la sua storia, le sue tradizioni e la sua memoria, rendendolo allo stesso tempo ambiente vivo e dinamico per tutti. A dialogare con l’autrice Melania Curto e Annarita Alu’, performance teatrale degli alunni dell’IC Senatore Gangitano con la partecipazione di Silvana Rinallo e Patrizia Amato