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Canicattì. Portato in carcere 35enne: Viola l’obbligo di restare in casa e pesta a sangue tre persone

Nicolò Lentini, 35 anni di Canicattì, è tornato in carcere. Lo ha disposto il giudice  Emanuela Caturano. 

Arrestato due mesi fa dopo avere aggredito i poliziotti, intervenuti in ospedale per fermare le sue intemperanze e presi pure a sputi, era stato rimesso in libertà dopo l’udienza di convalida ma ha violato le prescrizioni dell’obbligo di dimora e di restare in casa la sera, aggredendo e pestando a sangue tre persone. Il 35enne ha creato il caos a Canicattì. Lunedì mattina, 5 maggio, alle 9.00, in Corso Umberto, ha pestato un sessantenne che si era rifiutato di dargli i soldi e aggredito i poliziotti intervenuti per riportare la calma. L’indomani, invece, avrebbe picchiato brutalmente altre due persone.

Prima, secondo la ricostruzione dell’episodio, avrebbe preteso un passaggio da un conoscente che si trovava in auto con la figlia di 10 anni. Al suo rifiuto avrebbe iniziato a picchiarlo a calci accanendosi poi contro un amico della vittima intervenuto in sua difesa e colpito con calci, pugni e ginocchiate al volto e alla testa prima di ferirlo al viso con un cellulare e aggredire l’altro uomo strappandogli il giubbotto. Infine gli ha danneggiato l’auto colpendola a calci.

L’aggravamento è scattato solo per questo secondo episodio e Lentini ha provato a fuggire alla polizia che voleva notificargli il provvedimento scappando a piedi ma venendo bloccato. Durante la perquisizione che ha preceduto il trasporto in carcere, nella quale è stato assistito dal suo legale Calogero Lo Giudice, è stato trovato in possesso di una pistola a tamburo. Gli agenti del Commissariato cittadino lo hanno portato alla Casa circondariale di contrada “Petrusa”.

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